Si accende la tripla elica dello sviluppo: al via le prime 20 iniziative dell’incubatore E4Impact

Nairobi - Venti idee imprenditoriali avranno accesso ai servizi dell’incubatore di impresa E4Impact, frutto di un progetto elaborato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, cofinanziato dall’Agenzia e implementato dalla sede di Nairobi della Fondazione E4Impact. L'iniziativa si configura come un incubatore (start-up) e acceleratore (scaling-up) di impresa per promuovere l’imprenditorialità - in particolare femminile e ad alto impatto sociale/ambientale - per creare opportunità di occupazione giovanile e stimolare l’apertura all’internazionalizzazione delle nuove imprese.

L’incubatore rappresenta un'attuazione dell’approccio cosiddetto “a tripla elica” che mette in relazione i tre attori principali coinvolti nei processi innovativi  - università/enti di ricerca, impresae e istituzioni - e la nuova concezione dello sviluppo dell'Agenda 2030 che attribuisce un ruolo fondamentale al settore privato e alla crescita di una classe imprenditoriale locale. In questa ottica, sono partner dell’iniziativa due soggetti pubblici - Jomo Kenyatta University of Agriculture and Technology (JKUAT) e Micro Enterprise Support Program Trust (MESPT) afferente al Ministero dell’Industria – e due soggetti privati - Tangaza University College (TUC) e Kenyan National Chamber of Commerce and Industry (KNCCI).

Alla cerimonia di presentazione delle 20 idee selezionate, il 13 giugno scorso, hanno partecipato  l'ambasciatore in Kenya Mauro Massoni, la titolare dell'Ufficio AICS di Nairobi Teresa Savanella, il Principal Secretary per il Vocational and Technical Training Kevit Desai, il CEO della Fondazione E4Impact Mario Molteni e il manager E4Impact per l’Africa Orientale David Cheboryot.

Le idee di impresa, operanti principalmente in settori di eccellenza delle imprese italiane quali l’agroalimentare, la pelletteria e la moda, sono state selezionate su oltre 250 candidature attraverso un processo competitivo che ha tenuto conto di elementi quali il modello di business, la competenza del capitale umano, l’impatto del contributo da parte dell'acceleratore e le potenziali opportunità per investimenti futuri. A dimostrazione dell’alta partecipazione da parte della società civile locale e italiana, diverse delle venti imprese selezionate si focalizzano sulle comunità locali, attraverso un approccio partecipativo in grado di coinvolgere le persone e favorire lo sviluppo della dello stesso gruppo comunitario.

L’ambasciatore Massoni ha ricordato come il motivo per cui l’incubatore si concentri sulle aree di eccellenza italiane sia dato dalla volontà di condivisione, con le imprese keniane, di quegli errori commessi e di quei successi ottenuti che hanno permesso alle imprese italiane di essere conosciute a livello globale.

Teresa Savanella ha sottolineato come, in linea con la normativa che regola la Cooperazione italiana, sia prevista la più ampia apertura del sistema italiano nella ricerca di opportunità di collaborazione con diversi attori dello sviluppo quali società civile, università e settore privato – in particolare le imprese sociali. Inoltre, ha augurato che il progetto possa produrre un ambiente di apprendimento favorevole anche grazie alla possibilità per il settore privato italiano di fornire il proprio know-how per sostenere la creazione di posti di lavoro dignitosi.

Durante la fase di realizzazione, le start-up locali saranno collegate con aziende italiane operanti in settori affini al fine di garantire un apprendimento dei modelli di business e condividere le migliori pratiche da poter applicare in Kenya. Inoltre, le imprese avranno accesso a fondi per lo sviluppo delle proprie idee imprenditoriali e l'accesso a servizi di consulenza professionali in marketing, assistenza legale e contabilità. Per l’intero processo di incubazione, le imprese potranno accedere alle strutture dell’incubatore, oltre a ricevere coaching e tutoraggio internazionale e locale.

Tra le idee, particolare nota merita l’incubatore sociale Jikaze Utafulu - Impegnati e avrai successo, presentato dalla ong italiana SVI attraverso il progetto No one out! che si concentra sulla lotta alla criminalità, alla prostituzione e all'uso di droghe attraverso programmi di microfinanza che permettano il potenziamento delle imprese esistenti e l’erogazione di borse di studio per i più bisognosi.

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Salute a scuola, interventi efficaci per migliorare gli ambienti e un partenariato che funziona

Kiserian – Il 30 maggio scorso si è tenuto presso la Primary School di Kiserian un evento pubblico per festeggiare gli obiettivi raggiunti dal Kenya Comprehensive School Health Program, iniziativa nel settore educativo-sanitario cofinanziata dall’Agenzia per un importo di 700mila euro e realizzata dall'organizzazione World Friends.

Insieme agli studenti dell’istituto scolastico hanno partecipato alla giornata i rappresentanti dei dipartimenti di salute e istruzione della Contea di Kajiado, gli insegnanti e i membri dei consigli delle scuole beneficiarie, la titolare della sede AICS di Nairobi Teresa Savanella, gli operatori di World Friends e i rappresentanti del partner locale Jukumu Letu Organization.

Il progetto, avviato nel 2015 e orientato a sostenere le politiche governative del Kenya in materia di salute scolastica (Kenya Comprehensive School Health Policy), ha visto la realizzazione di interventi in campo educativo, agricolo e sanitario attraverso attività di sensibilizzazione su temi di salute, nutrizione, igiene, sicurezza e ambiente, accanto alla costruzione di cucine e servizi igienici e alla fornitura di serbatoi d'acqua e pompe in cinque scuole della contea.

Nel proprio saluto, Savanella ha espresso l'auspicio che il modello di partenariato tra istituzioni pubbliche, organizzazioni italiane e partner locali che è stato affermato e consolidato nel corso del progetto possa essere replicato in altri contesti per migliorare l'efficacia e massimizzare l'impatto delle risorse pubbliche dedicate allo sviluppo. La collaborazione tra i soggetti coinvolti nelle diverse attività si è rivelata particolarmente efficace e ha consentito di sviluppare una serie di buone pratiche che potranno essere ulteriormente valorizzate nell'attuazione della Kenya Comprehensive School Health Policy.

Grazie alle sinergie tra le diverse realtà coinvolte e alla costruzione di relazioni solide con le comunità locali - elementi chiave per promuovere condizioni favorevoli alla sostenibilità - è stato possibile accompagnare il percorso della Contea nell’avvicinamento agli obiettivi posti dalle istituzioni governative in materia di salute in ambito scolastico e, al contempo, fornire servizi migliori e ambienti di apprendimento sicuri per gli insegnanti e gli alunni di Kajiado.

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