Prosperità

La P di “Prosperità” rappresenta l’impegno per costruire un’economia più sostenibile e inclusiva, capace di valorizzare le persone e usare le risorse naturali in modo più efficiente e responsabile. L’idea è quella di promuovere uno sviluppo che riduca l’impatto sull’ambiente, favorisca il riutilizzo dei materiali e metta al centro il potenziale umano. In Somalia, la […]

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La P di “Prosperità” rappresenta l’impegno per costruire un’economia più sostenibile e inclusiva, capace di valorizzare le persone e usare le risorse naturali in modo più efficiente e responsabile. L’idea è quella di promuovere uno sviluppo che riduca l’impatto sull’ambiente, favorisca il riutilizzo dei materiali e metta al centro il potenziale umano.

In Somalia, la Cooperazione Italiana sostiene la crescita economica attraverso programmi rivolti alle micro, piccole e medie imprese, facilitando l’accesso al credito e rafforzando le istituzioni locali grazie alla collaborazione con il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale.

In Kenya, dove il settore privato è una vera forza trainante, vengono supportate start-up locali attive nell’ICT, nell’agroalimentare e nella moda sostenibile. Queste iniziative aiutano a integrare il settore informale nell’economia formale e a rafforzare le filiere produttive, valorizzando anche il know-how italiano.

Iniziative progettuali: una selezione

Il progetto mira a valorizzare l’esperienza della Ethical Fashion Initiative (EFI), iniziativa dell’International Trade Centre, nella gestione delle filiere della moda sostenibile in Kenya. L’iniziativa coinvolge 2.500 artigiani, micro-produttori e imprenditori del design – principalmente donne e giovani – provenienti da comunità emarginate in tutto il Paese, che beneficiano di programmi specializzati di formazione, aumentando la loro possibilità di collaborare direttamente con le principali filiere internazionali della moda e creando così opportunità di lavoro dignitose. Il progetto si concentra inoltre sul potenziamento della sostenibilità ambientale, attraverso la promozione del design e della produzione circolare, l’uso di fonti di energia rinnovabili, di materiali organici e/o riciclati, e l’adozione di processi che prevedano il carbon-insetting.
Nel 2024, l’intervento ha supportato la formazione di 2.000 persone, migliorando le competenze nel macramé, nella lavorazione delle perline e nell’incisione della gomma, e formando operatori specializzati nella cucitura, incisione e logistica. L’iniziativa ha coinvolto 24 comunità, tra cui la Northern Rangelands Trust Trading (NRTT) con oltre 1.600 membri, favorendo la partecipazione attiva al processo produttivo. Questo intervento non solo ha migliorato le competenze tecniche, ma anche rafforzato l’indipendenza finanziaria e le capacità gestionali delle comunità, consentendo loro di gestire ordini su larga scala e migliorare le proprie condizioni di vita.

L’iniziativa sostiene il consolidamento dell’Acceleratore E4Impact, istituito nel 2019 a Nairobi con il supporto di AICS, rafforzandone le attività e migliorandone le infrastrutture. Il Centro svolge oggi una doppia funzione, sia di acceleratore che di incubatore, accompagnando la nascita e la crescita delle piccole e media imprese (PMI) locali. L’iniziativa punta ad accelerare 30 imprese e incubarne 10 ogni anno.

L’intervento prevede inoltre l’istituzione di un fondo rotativo per finanziare le imprese al termine del periodo di accelerazione e incubazione.

Un intervento complementare, gestito direttamente, è dedicato allo sviluppo di un centro innovativo per le energie rinnovabili all’interno dell’Istituto di Formazione Professionale St. Kizito. Fondato circa trent’anni fa con un finanziamento della Cooperazione Italiana, l’Istituto si trova a circa 20 km da Nairobi ed è oggi un punto di riferimento nazionale per la formazione professionale, tanto da essere considerato un modello dal Ministero dell’Istruzione keniota per lo sviluppo dei curricula tecnici.

Il progetto contribuisce a promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo del settore turistico che favorisca l’occupazione piena e produttiva e il lavoro dignitoso, con particolare attenzione ai giovani, alle donne e alle persone vulnerabili. Il progetto verrà realizzato da organizzazioni della società civile italiane (OSC) selezionate attraverso un bando competitivo e in collaborazione con partner locali.

Il principale ambito geografico dell’azione sarà l’arcipelago di Zanzibar (isole di Unguja e Pemba); una componente dell’iniziativa prevede la realizzazione di sinergie e scambi con gli istituti di formazione nella Tanzania continentale.
Azioni specifiche saranno realizzate con l’obiettivo di rafforzare la qualità dell’istruzione tecnica nel settore turistico-alberghiero, con attività di sviluppo di curriculum accademici, formazione dedicate ai docenti e attività di sostegno alle attrezzature e infrastrutture dei centri di formazione. Inoltre, una componente fondamentale dell’intervento sarà il miglioramento del coordinamento con il settore privato attraverso piattaforme di partenariato pubblico-privato, schemi di alternanza scuola-lavoro e di apprendistato, inclusi percorsi di mobilità circolare tra l’arcipelago di Zanzibar e la Tanzania continentale, facendo leva sulla forte presenza di aziende turistiche-alberghiere italiane con sede a Zanzibar. Infine, il rafforzamento delle capacità delle autorità governative in materia di turismo sostenibile promuoverà un settore più responsabile, sostenibile e diversificato.
Un approccio inclusivo e sensibile alle questioni di genere garantirà alle donne e ai giovani (15-35 anni), soprattutto alle categorie più vulnerabile, l’accesso alla formazione tecnica e alle opportunità di lavoro.

Ultimo Aggiornamento: 26/06/2025, 14:54