Tanzania

Dal punto di vista della crescita, la Tanzania è classificata come paese a reddito medio-basso e ha goduto di tassi di crescita sostenuti. Con una popolazione di circa 68 milioni, prevalentemente giovane, l’urbanizzazione è in rapido aumento. Si prevede che la popolazione della Tanzania raddoppierà entro il 2050, raggiungendo circa 140 milioni di persone, ponendo […]

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Skyline di Dar Es Salaam. Credits Valdhy Mbemba, Unsplash

Dal punto di vista della crescita, la Tanzania è classificata come paese a reddito medio-basso e ha goduto di tassi di crescita sostenuti. Con una popolazione di circa 68 milioni, prevalentemente giovane, l’urbanizzazione è in rapido aumento. Si prevede che la popolazione della Tanzania raddoppierà entro il 2050, raggiungendo circa 140 milioni di persone, ponendo sfide significative in termini di sviluppo economico, occupazione e accessibilità a servizi essenziali nei principali centri urbani.

In Tanzania, la presenza storica della Cooperazione Italiana ha rappresentato una componente importante per lo sviluppo del Paese. Gli ambiti d’intervento hanno compreso, negli anni, settori cruciali quali l’assistenza sanitaria, lo sviluppo rurale, la sicurezza alimentare, i servizi essenziali, con un’attenzione particolare alle tematiche di genere. In particolare, il 2025 rappresenta il sessantesimo anniversario dalla firma dell’Accordo bilaterale di cooperazione economica e tecnica tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Unita di Tanzania, firmato il 4 agosto 1965.

Nel corso del 2025, il Paese e’ stato inserito tra i Paesi Prioritari della Cooperazione Italiana, anche alla luce della crescente importanza delle relazioni con il continente africano nell’agenda politica dell’Italia. La Cooperazione, nel corso dell’anno, è intervenuta principalmente a supporto dei Pilastri dello sviluppo sostenibile “Persona” e “Partenariati”. Gli ambiti di intervento principali sono: 1) l’educazione e formazione professionale finalizzata al rafforzamento delle competenze dei giovani per facilitare l’accesso al mercato del lavoro; 2) la sanità, promuovendo l’accesso a servizi sanitari di qualità con attenzione alla salute materno-infantile e alla lotta alle malattie trasmissibili (tubercolosi, malaria, HIV); 3) la sicurezza alimentare, anche attraverso il miglioramento della produttività e della sostenibilità del settore agricolo e la riduzione della malnutrizione.

Le OSC italiane sono particolarmente attive nel paese e su tutto il territorio nazionale, realizzando iniziative negli ambiti della salute, dell’inclusione per persone con disabilità, dei diritti umani e dello sviluppo agricolo.

Ultimo Aggiornamento: 28/10/2025, 13:35