Kiambu – Il 24 marzo scorso si è tenuto il lancio ufficiale del progetto Reducing the adverse drivers of migration through local value chain development, un intervento di sviluppo rurale finanziato dall'Agenzia con 1,5 milioni di euro e implementato dalla FAO in collaborazione con il governo della contea di Kiambu. Hanno partecipato all'iniziativa il governatore della contea di Kiambu, Ferdinand Waititu, l'ambasciatore d’Italia in Kenya, Mauro Massoni, la titolare della sede AICS di Nairobi, Teresa Savanella, e il rappresentante della FAO in Kenya, Gabriel Rugalema.
Il progetto si propone affrontare le cause profonde dell'emigrazione dei giovani dalla contea di Kiambu, un'area peri-urbana con un vivace settore agricolo, verso la città di Nairobi. Attraverso attività di supporto all’imprenditorialità e di sviluppo delle catene del valore in agricoltura, il progetto contribuirà alla creazione di posti di lavoro e promuoverà l'innovazione di filiera, coinvolgendo circa quattromila persone. L'intervento andrà a rafforzare il tessuto delle piccole e medie imprese e a facilitare la produzione orientata al mercato tramite lo sviluppo delle capacità di trasformazione del prodotto e la promozione del relativo valore aggiunto.
Un'attenzione particolare sarà rivolta ai giovani e alle donne, favorendo l’inclusione delle fasce più deboli attraverso opportunità d’impiego in loco e la crescita di attività imprenditoriali già esistenti nel settore. L’intervento, dunque, si allinea con due delle aree prioritarie della Big Four Agenda del presidente Kenyatta: la creazione opportunità di lavoro per i giovani e il miglioramento della sicurezza alimentare nel Paese.
Nel sottolineare l’importanza di un progetto nato da una proposta delle autorità locali in risposta a un problema concreto, l’ambasciatore Massoni ha evidenziato come l’Italia costituisca un partner strategico per il Kenya, "un partner amico, che non impone idee e soluzioni, ma che collabora e accompagna le istituzioni in un viaggio comune per lo sviluppo e la trasformazione del Paese. Il successo di questo progetto – ha poi aggiunto – potrà cambiare il paradigma e aprire la strada a collaborazioni future, su simili progetti, con il coinvolgimento delle OSC italiane, del settore pubblico e di quello privato, sia italiano che keniota."
Sulla scia del motto in Swahili “Kilimo Ni Swag” - l'agricoltura è cool - tutte le parti coinvolte hanno affermato l'impegno di trasformare l'agricoltura in un'attività interessante e attrattiva per i giovani, con l'obiettivo di far sì che le persone più vulnerabili della contea possano trovare un mezzo di sostentamento autonomo, riducendo la migrazione dei giovani a causa di fragilità economiche o sociali.