La manioca di Christine: dalla terra nascono i sogni

Christine è la proprietaria di una piccola azienda agricola a Magodi, villaggio a circa 40 km da Kwale, cittadina sulle colline che si affacciano sull’Oceano indiano e che da il nome alla sua contea. Dalla strada che sale verso Magodi, che taglia campi di terra rossa come il fuoco profumati di brezza marina, si riesce a scorgere l’oceano Indiano bagnare le spiagge paradisiache della costa keniana.

Christine ha 42 anni, è vedova, e ha sette figli tra i 9 ed i 24 anni. Tre dei suoi bambini, quelli che sono ancora alla scuola primaria, la aiutano con il lavoro nei campi perché molti anni fa ha perso un braccio, e per lei adesso non è facile lavorare la terra. Il terreno che posseggono è grande circa un acro (0,4 ettari), in cui Christine coltiva da quasi dieci anni decine di piante di manioca, che in parte rivende ed in parte utilizza per il consumo domestico.

Le radici tuberizzate della manioca infatti sono commestibili, e rappresentano una parte fondamentale della dieta quotidiana di molte comunità in questa parte di mondo. In Kenya, la manioca viene coltivata specialmente nelle aree aride e semi-aride, che costituiscono circa l'80% della superficie del paese, vista la sua particolare tolleranza ai periodi di siccità. La manioca però purtroppo è molto sensibile ad un certo tipo di virus che recentemente si è diffuso rapidamente in molte regioni dell’Africa orientale, ed in alcuni casi ha praticamente annullato la produzione.

Christine, ci racconta, dal 2016 fa parte della cooperativa di agricoltori ‘Magodi Vision’, tramite la quale ha potuto partecipare a diverse formazioni sulla produzione di mais e manioca, ed ha avuto accesso al piccolo gruppo di microcredito creato dalla comunità. Una grande svolta, per Christine, è arrivata durante il mese di giugno quando ha ricevuto, nell’ambito della componente italiana del Programma Go Blue, una varietà migliorata di manioca, nota come Tajirika. ‘Tajirika è una parola della lingua Kiswahili che significa ricca, prosperosa’, ci spiega la responsabile per le attività agricole della Contea di Kwale. Questa varietà, acquistata e certificata dalla Kenya Agricultural and Livestock Research Organization (KALRO), matura più velocemente rispetto a quella locale, ha una migliore produttività ed oltre che essere una varietà adatta alla trasformazione, è particolarmente tollerante al virus. La Tajirika matura in 8-12 mesi, ed in condizioni ottimali arriva a produrre fino a 20 tonnellate/acro. Grazie a questa nuova varietà, Christine ha potuto migliorare i propri introiti legati alla vendita di manioca.

Ma le buone notizie per Christine e per gli agricoltori di Magodi non finiscono qua. Sempre attraverso il progetto ‘Go Blue’ finanziato dall’Unione Europea, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) con il partenariato tecnico dell’Istituto Agronomico del Mediterraneo (CIHEAM Bari) sta supportando la costruzione di un centro di trasformazione di manioca alimentato ad energia solare che permetterà di sbucciare, tritare ed essiccare la manioca per la produzione di farina. Si tratta di un prodotto che può essere venduto sul mercato ad un prezzo decisamente più alto rispetto alla cassava fresca e che garantisce maggiori introiti ai contadini. I lavori di costruzione, partiti nel mese di ottobre, sono affidati alla comunità stessa in un’ottica di ownership e sono realizzati sotto la supervisione della Contea di Kwale.

‘’Sono davvero, davvero felice per la costruzione di questo centro di trasformazione”, ci confida Christine. ‘’Penso che ci aiuterà tantissimo per realizzare nuovi prodotti e migliorare il nostro accesso al mercato’’. La farina di manioca, rispetto al prodotto fresco, è facilmente conservabile, ha un prezzo stabile e può essere aggiunta alla farina di mais per la preparazione di uno dei piatti keniani per eccellenza, l’ugali (una sorta di polenta a base di acqua e farine).

I sogni di Christine sono di diventare, un giorno, la presidentessa dell’associazione di agricoltori, e di espandere la sua produzione di manioca. Chissà che il progetto non la aiuti a realizzare almeno uno dei due.

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Sull’iniziativa ‘Go Blue’

Go Blue è il Programma per lo sviluppo delle contee costiere del Kenya, finanziato dall’Unione Europea e realizzato in partenariato con il Governo del Kenya: l’obiettivo è di promuovere una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile, con attenzione alla conservazione degli habitat marini e costieri e ad una governance marittima effettiva ed integrata. Go Blue è realizzato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo insieme alle agenzie di cooperazione di Germania, Portogallo, Francia, due agenzie delle Nazioni Unite (UN Habitat e UNEP) e con il Segretariato Jumuiya Ya Kaunti Za Pwani – JKP, l'organo rappresentante delle sei contee costiere del Kenya.

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) di Nairobi è responsabile per la componente di Go Blue destinata alla promozione della crescita economica e al rafforzamento delle filiere dell’economia blu. Per la sua realizzazione, Aics può contare su un partner di eccellenza come l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (CIHEAM Bari), altamente specializzato nei settori dell’agricoltura, della gestione delle aree costiere e della pesca. Aics attraverso Go Blue intende promuovere lo sviluppo delle filiere della pesca e della manioca, due settori trainanti per l’economia locale, e sostenere il rafforzamento del Segretariato JKP, partner strategico per la realizzazione dell’iniziativa e responsabile per il suo coordinamento e monitoraggio.

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Christine, protagonista di questa storia, nel suo campo di manioca a Magodi

Un primo piano di Christine durante la nostra intervista

Christine (centro) insieme a due contadine durante una riunione della cooperativa di agricoltori di Magodi

I membri della cooperativa di agricoltori di Magodi scaricano dal camion le varietà migliorate di manioca donate dal programma Go Blue

Lo staff della Project Management Unit della componente italiana di Go Blue festeggia insieme alla cooperativa di Magodi l'inizio dei lavori di costruzione del centro di trasformazione

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