AICS e Centro di Salute Globale della Regione Toscana danno il via al programma regionale per la creazione di una rete sanitaria tra Kenya, Tanzania e Uganda

Nairobi, 29 giugno 2022 – È stato sottoscritto questa mattina l’accordo tra la Sede dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) di Nairobi e il Centro di Salute Globale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer, centro di coordinamento delle iniziative di cooperazione sanitaria internazionale della Regione Toscana. Il programma, del valore complessivo di 5.5 milioni di Euro, ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di una rete sanitaria regionale in Kenya, Tanzania e Uganda per migliorare la qualità e l’accesso ai servizi sanitari per donne e bambini. L’iniziativa prevede di intervenire su oltre 30 strutture sanitarie che coprono una popolazione complessiva di circa 6.2 milioni di persone nei tre paesi.

L’accordo è stato sottoscritto dal Titolare della Sede AICS di Nairobi, Giovanni Grandi, e la Direttrice del Centro di Salute Globale, Maria José Caldés Pinilla. Il programma è finanziato dalla Cooperazione Italiana, e vede il Centro di Salute Globale svolgere il ruolo di coordinatore tecnico-scientifico, nonché di monitoraggio e valutazione dei risultati attesi. L’iniziativa verrà realizzata in collaborazione con i Ministeri della Salute dei tre paesi e mira a rafforzare la collaborazione sud-sud e nord-sud attraverso lo scambio di buone pratiche, la condivisione delle conoscenze tra le strutture, la raccolta di dati e valutazione delle prestazioni. Sono previsti inoltre interventi infrastrutturali e fornitura di equipaggiamenti volti a migliorare il funzionamento dei centri sanitari e la gestione delle emergenze ostetrico-neonatali, oltre che momenti di scambio e attività di assistenza tecnica e formazione a livello nazionale e regionale.

La pandemia di Covid-19 ha messo ancora più in evidenza quanto le sfide globali non possano essere fronteggiate con risposte locali, e quanto la salute sia un bene fondamentale per lo sviluppo umano. La Cooperazione Italiana ha voluto rispondere a tale bisogno, implementando nei tre Paesi un programma rivolto alle fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare donne e bambini.

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Tanzania – Al via il programma per il rafforzamento dell’educazione professionale: l’Italia in prima linea per la creazione di opportunità di impiego per i giovani

Dar es Salaam, 15 giugno 2022 – Sono stati firmati questo pomeriggio tra governo italiano e governo tanzaniano gli accordi che danno il via ad un importante programma del valore di circa 20 milioni di Euro a credito di aiuto che permetterà di creare nuove opportunità di impiego per i giovani attraverso il rafforzamento dell’educazione tecnica e professionale in Tanzania. Gli accordi sono stati firmati dall’Ambasciatore d’Italia in Tanzania, Marco Lombardi, e dal Principal Secretary del Ministero delle Finanze e della Pianificazione della Tanzania, Emmanuel M. Tutuba. La firma è avvenuta alla presenza del rappresentante dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) in Tanzania, Paolo Razzini, e di una delegazione di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) composta dalla Dott.ssa Antonella Baldino e la Dott.ssa Lisbi Carina Valdez, recatesi in missione nel Paese per firmare la convenzione finanziaria. Gli accordi vedono Ambasciata d’Italia in Tanzania, CDP, Ministero delle Finanze e della Pianificazione della Tanzania e AICS impegnati a favorire il potenziamento di diversi istituti superiori di tecnologia selezionati al fine di creare nuovi percorsi formativi che possano garantire ai giovani maggiori opportunità di impiego sul mercato del lavoro locale, rafforzando al contempo l'innovazione tecnologica.

La Cooperazione Italiana in Tanzania è intervenuta in passato con un programma a dono concluso nel 2014 per migliorare la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento nell’istruzione scientifica e tecnologica, con speciale attenzione alla promozione dell’accesso delle donne a questo tipo di percorsi educativi. Questa nuova iniziativa a credito di aiuto viene realizzata sulla base del successo di quella precedente e prevede di contrastare in maniera significativa il fenomeno della disoccupazione giovanile. Le attività previste includono la creazione di quattro Centri per l’Imprenditorialità, l’Innovazione e il Trasferimento di Tecnologie (CEITT) comprensivi di incubatori per start up e laboratori per l’innovazione; la creazione di nuovi programmi di formazione presso il Dar Es Salaam Institute of Technology (DIT) nei campi dell’energia, ingegneria civile, turismo e agricoltura; la creazione di un centro di eccellenza nelle tecnologie della lavorazione del cuoio; la creazione di nuovi curricula in tecnologie per lo sfruttamento di fonti di energia rinnovabili e in tecnologie per la tutela e la conservazione dell’ambiente.

L’iniziativa interviene in settori di eccellenza per l’Italia, ricoprendo ambiti di azione (formazione professionale, tutela del patrimonio artistico-culturale, tecnologie per le energie rinnovabili, tecniche di conservazione del prodotto agricolo) nei quali il Sistema Italia ha sviluppato un expertise di alto livello che rappresenta un valore aggiunto nella creazione di partnership strategiche tra i due Paesi.

 

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Kenya – Economia blu e città intermedie protagoniste al primo giorno del summit Africities

Kisumu (Kenya), 18 maggio 2022 – Durante il primo giorno del summit panafricano Africities dedicato allo sviluppo urbano sostenibile, la Sede AICS di Nairobi ha partecipato alla sessione dedicata al rapporto tra economia blu e città intermedie, presentando l’iniziativa di cooperazione delegata “Go Blue” finanziata dall’Unione Europea e stimolando un vivace dibattito con i numerosi esponenti delle autorità locali presenti al panel. La sessione è stata organizzata da UN HABITAT; hanno partecipato autorità locali, il CEO del blocco economico delle contee costiere (Segretariato JKP), e diversi esponenti del Consiglio dei Governatori, l’organizzazione che riunisce i governatori delle 47 contee del Kenya. La possibilità di potersi confrontare e partecipare ad un dialogo interattivo con autorità locali e subnazionali su tematiche come sviluppo territoriale, knowledge sharing e crescita delle città costiere ha rappresentato una preziosa opportunità per l’Agenzia, che ha un importante portfolio di iniziative in corso nei settori della rigenerazione urbana, slum upgrading, miglioramento dei servizi sociali, costruzione di infrastrutture, creazione di impiego in Kenya ed in Africa.

La sessione si è concentrata sul potenziale inesplorato delle risorse offerte dall’economia blu: secondo il ‘Nairobi Statement of Intent on Advancing Global Sustainable Blue Economy’, infatti, oceani, mari, laghi, fiumi e altre risorse idriche sono risorse fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi fissati nell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Paolo Damato, coordinatore della componente italiana del Programma Go Blue, ha così dato avvio al dibattito richiamando il tema di questa nona edizione della conferenza Africities ("Il ruolo delle città intermedie in Africa nell'attuazione dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dell'Agenda 2063 dell'Unione Africana’’) e sottolineando l’importanza delle città secondarie in un contesto come quello africano, investito da processi di urbanizzazione rapidissimi e con una popolazione in forte crescita, spesso concentrata nelle città intermedie. Damato ha poi sottolineando come la strategicità di investire nelle città intermedie sia stata recepita dai partner di sviluppo, vista la loro importanza come hub catalizzatori di crescita di intere regioni. Se da una parte, infatti, le città intermedie hanno meno risorse e possibilità di attuare una pianificazione strategica a lungo termine, dall’altra offrono numerosi vantaggi – ad esempio, riescono più facilmente rispetto alle megalopoli a gestire la popolazione e a promuovere sviluppo economico, con comunità abitanti maggiormente strutturate.

La sessione si è poi concentrata sul nesso tra economia blu e città intermedie, con focus sull’iniziativa di cooperazione delegata Go Blue: la componente italiana interviene infatti a sostegno dello sviluppo economico delle città costiere attraverso il rafforzamento delle filiere dell’economia blu. Si è sottolineato come se da una parte gli investimenti nell’economia blu abbiano il potenziale di catalizzare lo sviluppo della costa del Kenya, questi richiedano anche un contesto urbano adeguato, come ad esempio sistemi di gestione dei rifiuti efficienti che preservino gli ambienti costieri e marini e garantiscano il fiorire di pesca e turismo; una rete di infrastrutture urbane e regionali che favoriscano la logistica di tutti i settori dell'economia blu; una pianificazione resiliente per gestire la rapida crescita urbana e le pressioni sui cambiamenti climatici.

Alcuni rappresentanti del Consiglio dei Governatori, mostrando un vivo interesse nel dialogo, hanno sottolineato l’importanza di identificare meccanismi di knowledge sharing per poter a loro volta beneficiare delle best practices sviluppate nell’ambito di Go Blue, anche per apprendere ed eventualmente incorporare le lezioni apprese nelle policy settoriali.

Damato ha sottolineato che nell’ambito di Go Blue viene favorito il coinvolgimento ed il confronto con tutti gli stakeholders, a partire dal settore privato sino ai centri di ricerca e le università, passando dalle autorità e con il coinvolgimento dei beneficiari.

Il CEO del Segretariato JKP, partner dell’iniziativa Go Blue, ha da parte sua ribadito la centralità dei dialoghi sulle policy per migliorare la sostenibilità degli interventi, e sottolineato che Go Blue viene sviluppato in accordo con le strategie di sviluppo locali adottate dalle contee (i ‘County Integrated Development Plans’).

Il coordinatore di Go Blue per la componente UN HABITAT ha sottolineato che gli interventi realizzati nell’ambito dell’iniziativa sono complementari alle azioni già intraprese dai governi locali, e che dunque l’azione di UN HABITAT favorisce la catalizzazione di investimenti adottati a livello locale.

Tutti i partecipanti hanno infine concordato sulla buona riuscita dell’evento e sul fatto che il dialogo e in generale il coinvolgimento di tutti gli stakeholders sia fondamentale per la buona riuscita delle iniziative di cooperazione.

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Kenya – L’Italia e UN WOMEN rinnovano il proprio impegno nella lotta alla violenza di genere

Nairobi (Kenya), 12 aprile 2022 – L'Ambasciatore d'Italia in Kenya, Alberto Pieri, e il Direttore Regionale di UN WOMEN per l'Africa orientale e meridionale, Maxime Houinato, hanno firmato questa mattina l'accordo che ha dato ufficialmente il via alla terza fase del progetto “Let it not happen again: Enhancing Prevention and Response to Violence Against Women in Elections”. All'evento hanno partecipato, tra gli altri, Giovanni Grandi, Direttore dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo a Nairobi, Anna Mutavati, Direttrice di UN WOMEN per il Kenya, rappresentanti del Servizio Nazionale di Polizia e della società civile.

Con questa nuova fase, l’impegno complessivo del Governo italiano a sostegno dell’iniziativa supera il milione di dollari. Grazie al progetto sono stati rafforzati i meccanismi di risposta ai casi di violenza di genere (GBV) in periodi delicati come le elezioni e la pandemia COVID nelle contee di Nairobi, Kisumu, Bungoma e Vihiga.

Come ha affermato l'Ambasciatore Pieri, “la partnership strategica tra l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), UN WOMEN e OHCHR assicura da un lato il rafforzamento delle capacità delle istituzioni pubbliche, e dall'altro l'empowerment delle organizzazioni della società civile e delle associazioni di difensori dei diritti nei loro sforzi di advocacy”.

Secondo il dottor Houinato, “in Kenya, la violenza elettorale è stata predominante sin dall'introduzione della democrazia multipartitica nei primi anni '90. Il progetto ‘Let it Not Happen Again’ affronterà le sfide che ostacolano l'accesso alla giustizia per i sopravvissuti ai casi di violenza, basandosi sulle lezioni apprese durante le due fasi precedenti".

Il Governo italiano è uno dei principali donatori di UN WOMEN, e l’Italia è al fianco del Kenya nella lotta e prevenzione alle violenze: la promozione dell’uguaglianza di genere è un tema prioritario e trasversale per l'azione della Cooperazione Italiana nel Paese.

Brief background info

‘Let it not happen again: Enhancing Prevention and Response to Violence Against Women in Elections’ è finanziato dal Governo Italiano e rappresenta la terza fase dell'iniziativa "Let It Not Happen Again". Le prime due fasi si sono concentrate sul miglioramento dell'accesso alla giustizia per i sopravvissuti ai casi di violenze durante i periodi elettorali, rafforzando al contempo i meccanismi istituzionali di prevenzione e risposta. Parallelamente, l'iniziativa è intervenuta per rafforzare le organizzazioni della società civile impegnate nella difesa dei diritti umani.
I principali risultati raggiunti grazie alle prime due fasi (2019 – 2021) includono l'istituzione della prima Direzione per il Genere presso il Servizio Nazionale di Polizia; il potenziamento delle capacità di 484 professionisti nei servizi della giustizia, sicurezza e salute nella prevenzione e risposta alla violenza sessuale e di genere (SGBV) e il miglioramento dell'accesso della popolazione target ai servizi essenziali, avendo 930 sopravvissuti a casi di SGBV potuto fruire di servizi medico-legali dedicati.

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Kenya – Disponibile sulla rivista Elle digitale il reportage di L. Salvinelli sulle iniziative di Aics a sostegno delle donne

Dopo la pubblicazione sulla versione cartacea, il reportage di Laura Salvinelli sulle iniziative di Aics a sostegno delle donne in Kenya è adesso disponibile sulla versione digitale!

Il reportage è un viaggio tra storie e voci di donne, alla scoperta delle iniziative dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) in Kenya per la tutela delle donne e la promozione dell’empowerment femminile: dal sostegno all’imprenditoria al supporto ai servizi sanitari per la salute materno e infantile; dal supporto alle coltivatrici impegnate nel lavoro agricolo e nelle filiere dell’economia blu alla prevenzione e al contrasto alla violenza di genere.

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Jacqueline Mutere ha fondato e presiede Grace Agenda, l’organizzazione femminile nata in Kenya per aiutare le vittime di stupro. Foto di L. Salvinelli

Zuleika Abdullahi Khamis fa parte di Grace Agenda. Foto di L. Salvinelli

Salome Lokim, imprenditrice agricola a Sigor, West Pokot. Foto di L. Salvinelli

Acquacoltura ed empowerment: Aics in Kenya supporta le donne nella blue economy

KENYA - Durante il mese di luglio, il nostro Ufficio ha organizzato una missione nella contea di Kwale per incontrare il gruppo di donne impegnate nella coltivazione delle alghe che Aics supporterà con due diverse iniziative. Il gruppo è basato nel villaggio di Mkwiro ed è composto da un centinaio di donne: Mzungu, 39 anni, è una di queste.

Mkwiro è un piccolo villaggio di pescatori di circa 1.000 abitanti, situato nei pressi del confine con la Tanzania. La spiaggia di Mkwiro si affaccia sul Parco nazionale marino di Kisite-Mpunguti, dove non sono infrequenti gli avvistamenti di coccodrilli lungo i fiumi orlati di mangrovie e di delfini che saltano tra le onde. Nel villaggio, però, mancano acqua ed elettricità. I locali ci raccontano che si riforniscono da alcune cisterne di raccolta dell’acqua piovana localizzate in varie zone del villaggio, mentre i pannelli solari, di cui quasi ogni abitazione è provvista, sopperiscono alla mancanza di corrente elettrica.

Mzungu, la donna che ci ha accompagnato nella missione, a Mwkiro ci è nata e ci ha sempre vissuto. Sposata all’età di 16 anni, è la seconda moglie di un uomo con cui ha avuto sei figli. Ci dice con orgoglio che è la vice coordinatrice del gruppo di donne impegnate nella coltivazione delle alghe, un’attività iniziata nel 2009 su impulso del Governo. Da allora, Mzungu e le altre lavorano cinque giorni a settimana, con orari variabili che dipendono dalle maree capricciose dell’Oceano Indiano. La giornata lavorativa le impegna fino a sei ore, durante le quali le alghe “pronte” vengono raccolte o piantate lungo i filari subacquei. Le alghe raccolte vengono stipate in sacchi di plastica che le donne si caricano in testa e trasportano sino al villaggio, camminando quasi un’ora. Ogni sacco di alghe, intrise e gocciolanti di acqua marina, può arrivare a pesare fino a 50 kg, e il tragitto da percorrere con il sacco in equilibrio sulla testa è faticoso: oltre al peso da sopportare, le donne spesso camminano nell’acqua sotto il sole feroce dell’equatore, e devono prestare attenzione a dove mettono i piedi per non inciampare nei coralli aguzzi del fondale. Una volta raggiunto il villaggio, i sacchi vengono svuotati e le alghe adagiate su panni variopinti esposti alla luce del sole nei cortili delle abitazioni o per strada, per essere essiccate.

La coltivazione e vendita delle alghe in Kenya rappresenta una fonte di reddito fondamentale per le comunità della costa. Una volta essiccate, infatti, le alghe possono essere vendute ad aziende - perlopiù asiatiche - che le utilizzano in vari tipi di prodotti nelle industrie alimentari, farmaceutiche e cosmetiche; in alcuni villaggi della costa, vengono anche utilizzate come addensanti di prodotti alimentari, come le marmellate, o bollite e cucinate nelle zuppe. I guadagni ricavati permettono alle donne di contribuire al reddito famigliare ed avere un’influenza maggiore nelle decisioni che riguardano la gestione della vita domestica.

Mzungu ci dice che il gruppo di donne ha bisogno di sostegno per migliorare le condizioni in cui realizza la coltivazione, raccolta ed essiccazione delle alghe. Tra le sfide maggiori, ci segnala la difficoltà nel trasporto dalle aree di raccolta sino alla costa.

Aics è attiva nella zona di Mkwiro per migliorare le filiere produttive della pesca e delle alghe, settori della blue economy che hanno un grande potenziale per lo sviluppo economico dell’area costiera in Kenya. Nei mesi passati, sono stati realizzati diversi incontri con le donne di Mkwiro e con le comunità locali da parte di esperti dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (CIHEAM - Bari), partner di Aics in Kenya, e si sono definite le azioni prioritarie da avviare nei prossimi mesi. Gli interventi previsti includono l’acquisto di imbarcazioni per facilitare il trasporto delle alghe fino alla riva e la costruzione di una struttura per migliorarne l’essiccazione: al momento, infatti, le alghe essiccate all’aria aperta possono essere esposte alle piogge, rubate o volare via col vento. La nuova struttura permetterà un’essiccazione più protetta e più rapida, dal momento che i tempi vengono accorciati dai due giorni attualmente necessari a circa sei ore. Aics prevede inoltre di supportare l’installazione di serbatoi per la raccolta e depurazione dell’acqua piovana in zone strategiche del villaggio, per migliorare l’accesso all’acqua dell’intera comunità. A Mkwiro, Aics fornirà inoltre sostegno alla cooperativa di pescatori locale con attività di formazione, con la fornitura di equipaggiamenti per migliorare l’attività peschiera, e con lo sviluppo di un sistema di certificazione per garantire standard qualitativi definiti per il pesce pescato, in modo da permettere ai pescatori di migliorarne la commercializzazione.

“Siamo molto contente dell’aiuto che ci darete per aiutarci ad affrontare queste difficoltà”, confessa Mzungu trascinando un sacco ricolmo di alghe. “Questi interventi ci saranno molto utili”.

 


Aics in Kenya interviene a sostegno delle donne impegnate nelle piantagioni di alghe e dei pescatori a Mkwiro attraverso due distinte iniziative.

Con l’iniziativa “Share Blue”, avviata nel 2019 e realizzata da CIHEAM - Bari e in partenariato con le autorità locali, Aics interviene nelle contee costiere (Mombasa, Kilifi, Kwale, Tana River, Taita Taveta, Lamu) per sostenere lo sviluppo della Blue Economy, con attività di formazione a favore delle comunità e dei funzionari delle contee, individuando e promuovendo opportunità di sviluppo economico locali (“economic blueprints”).

L’iniziativa “Go Blue”, avviata nel 2021 e finanziata dall’Unione Europea, viene realizzata da Aics insieme alle agenzie di cooperazione di Germania, Portogallo, Francia, due agenzie delle Nazioni Unite (UN Habitat e UN Environment Programme - UNEP) ed in partenariato con il Segretariato JKP, il blocco economico delle contee costiere. La componente affidata ad Aics viene realizzata in partenariato con CIHEAM Bari e interviene nelle sei contee costiere. L'iniziativa si concentra sulla crescita economica, con il rafforzamento delle filiere delle pesca, della manioca e con assistenza tecnica fornita alla controparte locale.

Alcune donne di Mkwiro impegnate nella coltivazione delle alghe.

Mzungu impegnata a srotolare la fune utilizzata per agganciare le alghe da coltivare.

Uno dei sacchi utilizzati per il trasporto delle alghe fino a riva.

Una donna del villaggio prepara le alghe per l'essiccazione nel giardino della propria abitazione.

Mzungu stringe in mano le alghe essiccate.

Foto: Martina Bolognesi