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Kenya, al via il programma SEMAKENYA II: il sistema Italia in campo per promuovere agroecologia e biocarburanti
Nairobi, 8 Dicembre 2022 – Questa mattina presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Nairobi, S.E. Roberto Natali, è stato dato il via ufficiale al programma ‘SEMAKENYA II’ finanziato dalla Cooperazione Italiana, che sosterrà l’introduzione di pratiche di agricoltura conservativa e tecnologie ‘Climate Smart’ nella Contea di Makueni, situata in una delle zone aree e semi aride del Kenya. L’iniziativa, del valore di 2 milioni di Euro, viene realizzata attraverso l’Istituto Agronomico del Mediterraneo di Bari (CIHEAM Bari) in partenariato con l’Organizzazione per la Ricerca Agricola e Zootecnica del Kenya (KALRO).
All’evento hanno partecipato il Governatore della Contea di Makueni, S.E. Mutula Kilonzo Jr, il Vicedirettore del CIHEAM Bari, Biagio Di Terlizzi e il Direttore di Eni Kenya, Enrico Tavolini. Presenti il Direttore dell’Ufficio regionale di Nairobi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Giovanni Grandi e svariati rappresentati del settore privato italiano, delle istituzioni locali e della società civile.
‘SEMAKENYA II’ traccerà ‘un percorso resiliente verso l'agroecologia nella Contea di Makueni, promuovendo pratiche agricole rispettose dell’ambiente, con la valorizzazione di colture locali resistenti alla siccità, come legumi e frutti tropicali, che hanno anche un forte potenziale di commercializzazione sui mercati internazionali. Tra le attività è prevista anche l’introduzione di una piattaforma digitale che collegherà direttamente agricoltori e acquirenti, con l’obiettivo di garantire un commercio più equo per gli agricoltori e un prodotto di qualità che soddisfi le richieste del mercato.
‘SEMAKENYA II’ rappresenta la prima concretizzazione del Memorandum of Understanding (MoU) firmato da Eni Kenya e dalla Sede di Nairobi dell’AICS nel 2021, riguardo al coinvolgimento del “Sistema Italia” e del settore privato nella realizzazione degli interventi di cooperazione. In particolare, SEMAKENYA II punta alla decarbonizzazione attuata da ENI nel Paese, che prevede l’introduzione di colture oleaginose sostenibili, come il ricino, e l’apertura di impianti di trasformazione per l’estrazione dell’olio industriale, successivamente verrà esportato in Italia per la produzione di biocarburanti, prospettando nuove opportunità di reddito per gli agricoltori.
Kenya: ripristino ambientale e agricoltura sostenibile al centro dell’iniziativa lanciata dall’Aics nelle aree colpite dalla siccità
Sigor, 30 Novembre 2022 – Questa mattina l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) e la Contea di West Pokot hanno dato ufficialmente il via all’iniziativa ‘Ripristino ambientale nel bacino fluviale del fiume Wei Wei nella torre d’acqua di Cherangani’. La cerimonia di lancio si è svolta nel villaggio di Tamkal alla presenza di Giovanni Grandi, Titolare della Sede Aics di Nairobi, e Robert Komolle, Vice Governatore della Contea di West Pokot.
Le aree aride e semi aride del Kenya sono profondamente colpite dalla siccità e dagli effetti del cambiamento climatico. La Cooperazione Italiana in collaborazione con le autorità nazionali e l’Autorità di Sviluppo della Kerio Valley (KVDA) è storicamente impegnata in programmi volti a promuovere l’agricoltura sostenibile e l’irrigazione nell’area semi arida di Sigor: tra il 1986 e il 2019, circa 700 ettari di perimetri irrigui sono stati realizzati attraverso tre diverse iniziative di cooperazione, sia a credito che a dono.
Con un finanziamento di 1 milione di Euro, questa nuova iniziativa intende intervenire per il ripristino ambientale delle aree più degradate che si estendono tra il Monte Korellach e il fiume WeiWei attraverso l’introduzione di tecniche di conservazione dei terreni e delle acque, incluse pratiche agricole rigenerative. L’iniziativa è realizzata attraverso ARS Progetti, società di consulenza italiana specializzata nel settore dell’agricoltura, con il supporto del Governo della Contea di West Pokot. Le attività previste includono l’introduzione di strutture di controllo dell’erosione dei suoli, la riabilitazione di calanchi (solchi di erosione), l’introduzione di terrazzamenti e pratiche per la riforestazione. A queste si accompagnano il supporto alle comunità rurali residenti nell’area tramite la promozione di attività generatrici di reddito e il miglioramento dell’accesso all’acqua potabile.
Come ha affermato Giovanni Grandi, Titolare dell’Aics di Nairobi, “questa iniziativa rappresenta un passo avanti nella cooperazione tra Italia e Kenya verso la sostenibilità e la resilienza contro il cambiamento climatico. Con oltre 30 anni di esperienza e iniziative nel settore del ripristino ambientale a West Pokot, siamo sicuri che questo contributo migliorerà la situazione socio-economica nella Contea’’.
Da parte sua Robert Komolle, Vice Governatore della Contea di West Pokot, ha accolto con entusiasmo la nuova iniziativa, ricordando il rapporto di lunga data con l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e sottolineando che “il Governo della Contea di West Pokot continuerà a sostenere gli sforzi di sviluppo della Torre d’Acqua di Cherangani, fondamentali per un futuro sicuro e migliore per le comunità residenti nei pressi del fiume Wei Wei”.
La manioca di Christine: dalla terra nascono i sogni
Christine è la proprietaria di una piccola azienda agricola a Magodi, villaggio a circa 40 km da Kwale, cittadina sulle colline che si affacciano sull’Oceano indiano e che da il nome alla sua contea. Dalla strada che sale verso Magodi, che taglia campi di terra rossa come il fuoco profumati di brezza marina, si riesce a scorgere l’oceano Indiano bagnare le spiagge paradisiache della costa keniana.
Christine ha 42 anni, è vedova, e ha sette figli tra i 9 ed i 24 anni. Tre dei suoi bambini, quelli che sono ancora alla scuola primaria, la aiutano con il lavoro nei campi perché molti anni fa ha perso un braccio, e per lei adesso non è facile lavorare la terra. Il terreno che posseggono è grande circa un acro (0,4 ettari), in cui Christine coltiva da quasi dieci anni decine di piante di manioca, che in parte rivende ed in parte utilizza per il consumo domestico.
Le radici tuberizzate della manioca infatti sono commestibili, e rappresentano una parte fondamentale della dieta quotidiana di molte comunità in questa parte di mondo. In Kenya, la manioca viene coltivata specialmente nelle aree aride e semi-aride, che costituiscono circa l'80% della superficie del paese, vista la sua particolare tolleranza ai periodi di siccità. La manioca però purtroppo è molto sensibile ad un certo tipo di virus che recentemente si è diffuso rapidamente in molte regioni dell’Africa orientale, ed in alcuni casi ha praticamente annullato la produzione.
Christine, ci racconta, dal 2016 fa parte della cooperativa di agricoltori ‘Magodi Vision’, tramite la quale ha potuto partecipare a diverse formazioni sulla produzione di mais e manioca, ed ha avuto accesso al piccolo gruppo di microcredito creato dalla comunità. Una grande svolta, per Christine, è arrivata durante il mese di giugno quando ha ricevuto, nell’ambito della componente italiana del Programma Go Blue, una varietà migliorata di manioca, nota come Tajirika. ‘Tajirika è una parola della lingua Kiswahili che significa ricca, prosperosa’, ci spiega la responsabile per le attività agricole della Contea di Kwale. Questa varietà, acquistata e certificata dalla Kenya Agricultural and Livestock Research Organization (KALRO), matura più velocemente rispetto a quella locale, ha una migliore produttività ed oltre che essere una varietà adatta alla trasformazione, è particolarmente tollerante al virus. La Tajirika matura in 8-12 mesi, ed in condizioni ottimali arriva a produrre fino a 20 tonnellate/acro. Grazie a questa nuova varietà, Christine ha potuto migliorare i propri introiti legati alla vendita di manioca.
Ma le buone notizie per Christine e per gli agricoltori di Magodi non finiscono qua. Sempre attraverso il progetto ‘Go Blue’ finanziato dall’Unione Europea, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) con il partenariato tecnico dell’Istituto Agronomico del Mediterraneo (CIHEAM Bari) sta supportando la costruzione di un centro di trasformazione di manioca alimentato ad energia solare che permetterà di sbucciare, tritare ed essiccare la manioca per la produzione di farina. Si tratta di un prodotto che può essere venduto sul mercato ad un prezzo decisamente più alto rispetto alla cassava fresca e che garantisce maggiori introiti ai contadini. I lavori di costruzione, partiti nel mese di ottobre, sono affidati alla comunità stessa in un’ottica di ownership e sono realizzati sotto la supervisione della Contea di Kwale.
‘’Sono davvero, davvero felice per la costruzione di questo centro di trasformazione”, ci confida Christine. ‘’Penso che ci aiuterà tantissimo per realizzare nuovi prodotti e migliorare il nostro accesso al mercato’’. La farina di manioca, rispetto al prodotto fresco, è facilmente conservabile, ha un prezzo stabile e può essere aggiunta alla farina di mais per la preparazione di uno dei piatti keniani per eccellenza, l’ugali (una sorta di polenta a base di acqua e farine).
I sogni di Christine sono di diventare, un giorno, la presidentessa dell’associazione di agricoltori, e di espandere la sua produzione di manioca. Chissà che il progetto non la aiuti a realizzare almeno uno dei due.
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Sull’iniziativa ‘Go Blue’
Go Blue è il Programma per lo sviluppo delle contee costiere del Kenya, finanziato dall’Unione Europea e realizzato in partenariato con il Governo del Kenya: l’obiettivo è di promuovere una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile, con attenzione alla conservazione degli habitat marini e costieri e ad una governance marittima effettiva ed integrata. Go Blue è realizzato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo insieme alle agenzie di cooperazione di Germania, Portogallo, Francia, due agenzie delle Nazioni Unite (UN Habitat e UNEP) e con il Segretariato Jumuiya Ya Kaunti Za Pwani – JKP, l'organo rappresentante delle sei contee costiere del Kenya.
L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) di Nairobi è responsabile per la componente di Go Blue destinata alla promozione della crescita economica e al rafforzamento delle filiere dell’economia blu. Per la sua realizzazione, Aics può contare su un partner di eccellenza come l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (CIHEAM Bari), altamente specializzato nei settori dell’agricoltura, della gestione delle aree costiere e della pesca. Aics attraverso Go Blue intende promuovere lo sviluppo delle filiere della pesca e della manioca, due settori trainanti per l’economia locale, e sostenere il rafforzamento del Segretariato JKP, partner strategico per la realizzazione dell’iniziativa e responsabile per il suo coordinamento e monitoraggio.
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Kenya: sviluppo di impresa e creazione di impiego al centro dell’accordo firmato dall’Italia con UNIDO
Nairobi, 29 luglio 2022 – Questa mattina l’Ambasciatore d’Italia in Kenya, Alberto Pieri, e la Rappresentante dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO) per il Kenya, Kawira Bucyana, hanno firmato un accordo di cooperazione che dà il via ad un’iniziativa per potenziare l’Acceleratore di Imprese E4Impact, basato a Nairobi. L’accordo è stato controfirmato dal Titolare della Sede di Nairobi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Giovanni Grandi.
Il Centro di Accelerazione e Incubazione delle imprese E4Impact rappresenta un centro di eccellenza nel Paese, ed è stato istituito nel 2018 grazie al sostegno della Cooperazione Italiana e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nonostante la recente creazione, il Centro è diventato nel giro di pochi anni un punto di riferimento nell’ecosistema imprenditoriale del Kenya, offrendo servizi di assistenza legale, finanziaria, di formazione e mentoring a più di 40 imprese e start-up locali. Oggi il Centro ha una doppia funzione di acceleratore e incubatore, sostenendo sia l'avvio che il potenziamento di piccole e medie imprese (PMI) locali selezionate anche in base al loro potenziale impatto sociale, economico e ambientale e con attenzione all'imprenditorialità femminile e giovanile.
Dalla sua creazione, l’Italia ha investito oltre 2,8 milioni di Euro per il potenziamento del Centro, a cui si aggiungono gli ulteriori 600.000 Euro di contributo italiano a UNIDO sanciti dall’accordo di cooperazione firmato questa mattina. L’agenzia onusiana avrà il compito di prestare assistenza tecnica per espandere l’offerta formativa del Centro, aumentandone l’autonomia e l’efficacia.
L’iniziativa rappresenta un progetto pilota nel campo del partenariato tra il mondo accademico, il settore privato e le istituzioni pubbliche (il cosiddetto approccio triple helix) per promuovere l'imprenditorialità e la creazione di posti di lavoro in Kenya.
‘’Attraverso questo investimento, l’Italia intende creare un ambiente favorevole per il rafforzamento del settore privato e per promuovere ricerca, innovazione, formazione, creazione di posti di lavoro e sviluppo tecnologico’’, ha detto l’Ambasciatore Pieri. ‘‘Piccole e medie imprese, in Kenya come in Italia, hanno un ruolo di particolare rilievo, arrivando a contribuire a circa l’80% del prodotto interno lordo e al 70% dell'occupazione totale. Il nostro sostegno all’imprenditoria giovane e dinamica che caratterizza il Paese vuole permettere ai giovani imprenditori e imprenditrici di esprimere al meglio le proprie potenzialità e trasformarsi in volano di sviluppo sostenibile’’.
‘’Il sostegno all’impiego, alla nascita e all’espansione di piccole imprese rappresenta un elemento qualificante per l’azione della Cooperazione italiana in Kenya’’, ha aggiunto Giovanni Grandi, Titolare della Sede AICS di Nairobi. ‘’In Kenya, AICS è impegnata con iniziative dedicate alla creazione di impresa di impiego, ma il sostegno al settore privato e la creazione di reddito è trasversale ai nostri interventi nel Paese. Si tratta di un elemento fondamentale e necessario per la crescita economica sostenibile, ma anche per l’affermazione di principi democratici e partecipativi.’’
‘’UNIDO è lieta di collaborare con E4impact per migliorare il contributo delle PMI alla crescita economica del Kenya”, ha affermato Kawira Bucyana di UNIDO.
“Questo progetto rappresenta un'opportunità per favorire la collaborazione tra partner dei settori pubblico e privato, potenziare l’impatto con un approccio sostenibile. Il progetto viene realizzato all'interno del nostro quadro programmatico quinquennale, il ‘Program for Country Partnership (PCP)’, firmato nel 2021 dal Presidente Uhuru Kenyatta. Il PCP è il modello innovativo di UNIDO per accelerare lo sviluppo industriale inclusivo e sostenibile negli Stati membri”.
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Brief background info
L’iniziativa ‘Miglioramento dei servizi di accelerazione delle imprese attraverso un approccio di partnership pubblico-privato’ del valore di 600.000 Euro ha una durata prevista di due anni ed è realizzata da UNIDO con fondi della Cooperazione Italiana. L’obiettivo è il consolidamento della presenza e dell’offerta formativa del Centro di Accelerazione di Imprese E4Impact grazie all’expertise di UNIDO.
Il fulcro dell'intervento si basa sull'identificazione dei settori con la potenzialità di creare posti di lavoro inclusivi e sostenibili e che siano in linea con le strategie e i piani nazionali di crescita economica. L’iniziativa interviene su due assi principali: i) Ampliamento delle partnership di E4Impact; ii) Realizzazione di programmi di formazione. Le piccole e medie imprese selezionate dal Centro verranno sostenute con attività di supporto tecnico e sviluppo delle competenze imprenditoriali e tecniche, con focus speciale su giovani e donne.
L’iniziativa è complementare al progetto ‘Incubatore d’Impresa e Innovazione Energetica in Kenya' realizzata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con la Fondazione E4Impact e AVSI. Il progetto, attualmente in corso di realizzazione, ha il valore di 2,3 milioni di Euro per una durata di tre anni e ha l’obiettivo di consolidare il Centro di Accelerazione E4Impact, potenziandone le attività e migliorandone le infrastrutture.
Maggiori informazioni:
Ms. Martina Bolognesi
Communication Officer/Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – Sede di Nairobi
Ms. Kawira Bucyana
Officer in Charge
UNIDO field office in Kenya
AICS e Centro di Salute Globale della Regione Toscana danno il via al programma regionale per la creazione di una rete sanitaria tra Kenya, Tanzania e Uganda
Nairobi, 29 giugno 2022 – È stato sottoscritto questa mattina l’accordo tra la Sede dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) di Nairobi e il Centro di Salute Globale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer, centro di coordinamento delle iniziative di cooperazione sanitaria internazionale della Regione Toscana. Il programma, del valore complessivo di 5.5 milioni di Euro, ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di una rete sanitaria regionale in Kenya, Tanzania e Uganda per migliorare la qualità e l’accesso ai servizi sanitari per donne e bambini. L’iniziativa prevede di intervenire su oltre 30 strutture sanitarie che coprono una popolazione complessiva di circa 6.2 milioni di persone nei tre paesi.
L’accordo è stato sottoscritto dal Titolare della Sede AICS di Nairobi, Giovanni Grandi, e la Direttrice del Centro di Salute Globale, Maria José Caldés Pinilla. Il programma è finanziato dalla Cooperazione Italiana, e vede il Centro di Salute Globale svolgere il ruolo di coordinatore tecnico-scientifico, nonché di monitoraggio e valutazione dei risultati attesi. L’iniziativa verrà realizzata in collaborazione con i Ministeri della Salute dei tre paesi e mira a rafforzare la collaborazione sud-sud e nord-sud attraverso lo scambio di buone pratiche, la condivisione delle conoscenze tra le strutture, la raccolta di dati e valutazione delle prestazioni. Sono previsti inoltre interventi infrastrutturali e fornitura di equipaggiamenti volti a migliorare il funzionamento dei centri sanitari e la gestione delle emergenze ostetrico-neonatali, oltre che momenti di scambio e attività di assistenza tecnica e formazione a livello nazionale e regionale.
La pandemia di Covid-19 ha messo ancora più in evidenza quanto le sfide globali non possano essere fronteggiate con risposte locali, e quanto la salute sia un bene fondamentale per lo sviluppo umano. La Cooperazione Italiana ha voluto rispondere a tale bisogno, implementando nei tre Paesi un programma rivolto alle fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare donne e bambini.
Tanzania – Al via il programma per il rafforzamento dell’educazione professionale: l’Italia in prima linea per la creazione di opportunità di impiego per i giovani
Dar es Salaam, 15 giugno 2022 – Sono stati firmati questo pomeriggio tra governo italiano e governo tanzaniano gli accordi che danno il via ad un importante programma del valore di circa 20 milioni di Euro a credito di aiuto che permetterà di creare nuove opportunità di impiego per i giovani attraverso il rafforzamento dell’educazione tecnica e professionale in Tanzania. Gli accordi sono stati firmati dall’Ambasciatore d’Italia in Tanzania, Marco Lombardi, e dal Principal Secretary del Ministero delle Finanze e della Pianificazione della Tanzania, Emmanuel M. Tutuba. La firma è avvenuta alla presenza del rappresentante dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) in Tanzania, Paolo Razzini, e di una delegazione di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) composta dalla Dott.ssa Antonella Baldino e la Dott.ssa Lisbi Carina Valdez, recatesi in missione nel Paese per firmare la convenzione finanziaria. Gli accordi vedono Ambasciata d’Italia in Tanzania, CDP, Ministero delle Finanze e della Pianificazione della Tanzania e AICS impegnati a favorire il potenziamento di diversi istituti superiori di tecnologia selezionati al fine di creare nuovi percorsi formativi che possano garantire ai giovani maggiori opportunità di impiego sul mercato del lavoro locale, rafforzando al contempo l'innovazione tecnologica.
La Cooperazione Italiana in Tanzania è intervenuta in passato con un programma a dono concluso nel 2014 per migliorare la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento nell’istruzione scientifica e tecnologica, con speciale attenzione alla promozione dell’accesso delle donne a questo tipo di percorsi educativi. Questa nuova iniziativa a credito di aiuto viene realizzata sulla base del successo di quella precedente e prevede di contrastare in maniera significativa il fenomeno della disoccupazione giovanile. Le attività previste includono la creazione di quattro Centri per l’Imprenditorialità, l’Innovazione e il Trasferimento di Tecnologie (CEITT) comprensivi di incubatori per start up e laboratori per l’innovazione; la creazione di nuovi programmi di formazione presso il Dar Es Salaam Institute of Technology (DIT) nei campi dell’energia, ingegneria civile, turismo e agricoltura; la creazione di un centro di eccellenza nelle tecnologie della lavorazione del cuoio; la creazione di nuovi curricula in tecnologie per lo sfruttamento di fonti di energia rinnovabili e in tecnologie per la tutela e la conservazione dell’ambiente.
L’iniziativa interviene in settori di eccellenza per l’Italia, ricoprendo ambiti di azione (formazione professionale, tutela del patrimonio artistico-culturale, tecnologie per le energie rinnovabili, tecniche di conservazione del prodotto agricolo) nei quali il Sistema Italia ha sviluppato un expertise di alto livello che rappresenta un valore aggiunto nella creazione di partnership strategiche tra i due Paesi.
Kenya – Si conclude il Progetto “Be Free! Integration among community and health system for a youth population free from HIV and Stigma”, finanziato attraverso il Fondo Globale
29/7/2022, Nairobi. Il 29 luglio 2022 si è tenuto l’evento conclusivo di un progetto finanziato da AICS attraverso il fondo globale, dal titolo “Be Free! Integration among community and health system for a youth population free from HIV and Stigma”.
L’iniziativa, coordinata ed eseguita dall’organizzazione non governativa italiana No One Out in partnership con Medicus Mundi Italia, Women Fighting AIDS in Kenya (WOFAK), Girl Children Network (GCN) e Centro Nazionale per la Salute Globale (CNSG) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), è stata ideata con l’obiettivo di ridurre le nuove infezioni da HIV, aumentare l’aderenza alla terapia, combattere lo stigma e la discriminazione tra adolescenti e giovani negli insediamenti informali di alcune sotto contee di Nairobi. La contea di Nairobi registra infatti il 65% delle nuove infezioni annuali del Kenya e con circa 160.000 persone che vivono con il virus, la maggior parte delle quali vivono nelle baraccopoli. Particolare attenzione è stata posta da No One Out nel rafforzare le competenze, le conoscenze e il coordinamento del personale locale nelle strutture di assistenza sanitaria di primo livello, proprio per fronteggiare la diffusione della malattia.
In rappresentanza della Sede AICS di Nairobi, la dott.ssa Miriam Bulbarelli ha voluto elogiare il positivo impatto avuto sui beneficiari grazie alla collaborazione e l’impegno dei partner locali, sottolineando come l'accesso alla salute per tutti sia una delle aree prioritarie per la regione e per il raggiungimento dell'SDG numero 3.
Durante l’evento, tenutosi presso la Baba Dogo Primary School, si sono tenuti numerosi interventi da parte dei partners del progetto, dell’ente coordinatore e dei beneficiari. Questi ultimi, in particolare, hanno messo in luce come il progetto abbia contribuito a migliorare le condizioni delle persone affette da HIV negli slums sia in termini di trattamento post-infezione sia riducendo la marginalizzazione all’interno delle comunità.
Tra i risultati raggiunti dal progetto, si trovano la formazione di operatori sanitari specializzati nel somministrare test per l’HIV e fornire servizi di counselling, più di 90,000 visite a domicilio, diverse attività di sensibilizzazione che hanno raggiunto più di 7,000 giovani e 1,672 giovani formati sull'avvio e la gestione di microimprese.
Kenya – Economia blu e città intermedie protagoniste al primo giorno del summit Africities
Kisumu (Kenya), 18 maggio 2022 – Durante il primo giorno del summit panafricano Africities dedicato allo sviluppo urbano sostenibile, la Sede AICS di Nairobi ha partecipato alla sessione dedicata al rapporto tra economia blu e città intermedie, presentando l’iniziativa di cooperazione delegata “Go Blue” finanziata dall’Unione Europea e stimolando un vivace dibattito con i numerosi esponenti delle autorità locali presenti al panel. La sessione è stata organizzata da UN HABITAT; hanno partecipato autorità locali, il CEO del blocco economico delle contee costiere (Segretariato JKP), e diversi esponenti del Consiglio dei Governatori, l’organizzazione che riunisce i governatori delle 47 contee del Kenya. La possibilità di potersi confrontare e partecipare ad un dialogo interattivo con autorità locali e subnazionali su tematiche come sviluppo territoriale, knowledge sharing e crescita delle città costiere ha rappresentato una preziosa opportunità per l’Agenzia, che ha un importante portfolio di iniziative in corso nei settori della rigenerazione urbana, slum upgrading, miglioramento dei servizi sociali, costruzione di infrastrutture, creazione di impiego in Kenya ed in Africa.
La sessione si è concentrata sul potenziale inesplorato delle risorse offerte dall’economia blu: secondo il ‘Nairobi Statement of Intent on Advancing Global Sustainable Blue Economy’, infatti, oceani, mari, laghi, fiumi e altre risorse idriche sono risorse fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi fissati nell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Paolo Damato, coordinatore della componente italiana del Programma Go Blue, ha così dato avvio al dibattito richiamando il tema di questa nona edizione della conferenza Africities ("Il ruolo delle città intermedie in Africa nell'attuazione dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dell'Agenda 2063 dell'Unione Africana’’) e sottolineando l’importanza delle città secondarie in un contesto come quello africano, investito da processi di urbanizzazione rapidissimi e con una popolazione in forte crescita, spesso concentrata nelle città intermedie. Damato ha poi sottolineando come la strategicità di investire nelle città intermedie sia stata recepita dai partner di sviluppo, vista la loro importanza come hub catalizzatori di crescita di intere regioni. Se da una parte, infatti, le città intermedie hanno meno risorse e possibilità di attuare una pianificazione strategica a lungo termine, dall’altra offrono numerosi vantaggi – ad esempio, riescono più facilmente rispetto alle megalopoli a gestire la popolazione e a promuovere sviluppo economico, con comunità abitanti maggiormente strutturate.
La sessione si è poi concentrata sul nesso tra economia blu e città intermedie, con focus sull’iniziativa di cooperazione delegata Go Blue: la componente italiana interviene infatti a sostegno dello sviluppo economico delle città costiere attraverso il rafforzamento delle filiere dell’economia blu. Si è sottolineato come se da una parte gli investimenti nell’economia blu abbiano il potenziale di catalizzare lo sviluppo della costa del Kenya, questi richiedano anche un contesto urbano adeguato, come ad esempio sistemi di gestione dei rifiuti efficienti che preservino gli ambienti costieri e marini e garantiscano il fiorire di pesca e turismo; una rete di infrastrutture urbane e regionali che favoriscano la logistica di tutti i settori dell'economia blu; una pianificazione resiliente per gestire la rapida crescita urbana e le pressioni sui cambiamenti climatici.
Alcuni rappresentanti del Consiglio dei Governatori, mostrando un vivo interesse nel dialogo, hanno sottolineato l’importanza di identificare meccanismi di knowledge sharing per poter a loro volta beneficiare delle best practices sviluppate nell’ambito di Go Blue, anche per apprendere ed eventualmente incorporare le lezioni apprese nelle policy settoriali.
Damato ha sottolineato che nell’ambito di Go Blue viene favorito il coinvolgimento ed il confronto con tutti gli stakeholders, a partire dal settore privato sino ai centri di ricerca e le università, passando dalle autorità e con il coinvolgimento dei beneficiari.
Il CEO del Segretariato JKP, partner dell’iniziativa Go Blue, ha da parte sua ribadito la centralità dei dialoghi sulle policy per migliorare la sostenibilità degli interventi, e sottolineato che Go Blue viene sviluppato in accordo con le strategie di sviluppo locali adottate dalle contee (i ‘County Integrated Development Plans’).
Il coordinatore di Go Blue per la componente UN HABITAT ha sottolineato che gli interventi realizzati nell’ambito dell’iniziativa sono complementari alle azioni già intraprese dai governi locali, e che dunque l’azione di UN HABITAT favorisce la catalizzazione di investimenti adottati a livello locale.
Tutti i partecipanti hanno infine concordato sulla buona riuscita dell’evento e sul fatto che il dialogo e in generale il coinvolgimento di tutti gli stakeholders sia fondamentale per la buona riuscita delle iniziative di cooperazione.
Kenya – L’Italia e UN WOMEN rinnovano il proprio impegno nella lotta alla violenza di genere
Nairobi (Kenya), 12 aprile 2022 – L'Ambasciatore d'Italia in Kenya, Alberto Pieri, e il Direttore Regionale di UN WOMEN per l'Africa orientale e meridionale, Maxime Houinato, hanno firmato questa mattina l'accordo che ha dato ufficialmente il via alla terza fase del progetto “Let it not happen again: Enhancing Prevention and Response to Violence Against Women in Elections”. All'evento hanno partecipato, tra gli altri, Giovanni Grandi, Direttore dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo a Nairobi, Anna Mutavati, Direttrice di UN WOMEN per il Kenya, rappresentanti del Servizio Nazionale di Polizia e della società civile.
Con questa nuova fase, l’impegno complessivo del Governo italiano a sostegno dell’iniziativa supera il milione di dollari. Grazie al progetto sono stati rafforzati i meccanismi di risposta ai casi di violenza di genere (GBV) in periodi delicati come le elezioni e la pandemia COVID nelle contee di Nairobi, Kisumu, Bungoma e Vihiga.
Come ha affermato l'Ambasciatore Pieri, “la partnership strategica tra l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), UN WOMEN e OHCHR assicura da un lato il rafforzamento delle capacità delle istituzioni pubbliche, e dall'altro l'empowerment delle organizzazioni della società civile e delle associazioni di difensori dei diritti nei loro sforzi di advocacy”.
Secondo il dottor Houinato, “in Kenya, la violenza elettorale è stata predominante sin dall'introduzione della democrazia multipartitica nei primi anni '90. Il progetto ‘Let it Not Happen Again’ affronterà le sfide che ostacolano l'accesso alla giustizia per i sopravvissuti ai casi di violenza, basandosi sulle lezioni apprese durante le due fasi precedenti".
Il Governo italiano è uno dei principali donatori di UN WOMEN, e l’Italia è al fianco del Kenya nella lotta e prevenzione alle violenze: la promozione dell’uguaglianza di genere è un tema prioritario e trasversale per l'azione della Cooperazione Italiana nel Paese.
Brief background info
‘Let it not happen again: Enhancing Prevention and Response to Violence Against Women in Elections’ è finanziato dal Governo Italiano e rappresenta la terza fase dell'iniziativa "Let It Not Happen Again". Le prime due fasi si sono concentrate sul miglioramento dell'accesso alla giustizia per i sopravvissuti ai casi di violenze durante i periodi elettorali, rafforzando al contempo i meccanismi istituzionali di prevenzione e risposta. Parallelamente, l'iniziativa è intervenuta per rafforzare le organizzazioni della società civile impegnate nella difesa dei diritti umani.
I principali risultati raggiunti grazie alle prime due fasi (2019 – 2021) includono l'istituzione della prima Direzione per il Genere presso il Servizio Nazionale di Polizia; il potenziamento delle capacità di 484 professionisti nei servizi della giustizia, sicurezza e salute nella prevenzione e risposta alla violenza sessuale e di genere (SGBV) e il miglioramento dell'accesso della popolazione target ai servizi essenziali, avendo 930 sopravvissuti a casi di SGBV potuto fruire di servizi medico-legali dedicati.