Avviato il terzo Workshop Regionale dell’iniziativa sanitaria regionale che coinvolge Kenya, Tanzania e Uganda

Entebbe, 07.05.2025. E’ partito oggi il terzo e ultimo Workshop Regionale nell’ambito dell’Iniziativa “Creazione di una rete sanitaria in Kenya, Tanzania e Uganda”, finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e avviata all’inizio di Luglio 2023. Il programma mira a migliorare la salute materno-infantile complessiva in Kenya, Tanzania e Uganda, supportando i sistemi sanitari locali nel raggiungimento di una Copertura Sanitaria Universale, ed è realizzato in collaborazione con i Ministeri della Salute di Kenya, Uganda e Tanzania. L’obiettivo del programma, realizzato con il supporto tecnico del Centro di Salute Globale della Regione Toscana, è quello di mettere in rete 33 strutture sanitarie nei tre Paesi, le quali non solo beneficeranno della donazione di attrezzature mediche moderne, di attività di formazione del personale e di interventi infrastrutturali, ma potranno avvalersi della condivisione di informazioni, buone pratiche ed expertise a livello regionale.

Il terzo Workshop Regionale del programma, sul tema della “Miglioramento della gestione dei pazienti nel settore della salute Materno Infantile attraverso la raccolta e analisi dei dati, e il sistema di riferimento”, si tiene presso l’Hotel Imperial Resort Beach Hotel a Entebbe in Uganda, vede la partecipazione di 36 operatori sanitari provenienti da alcune delle 33 strutture sanitarie coinvolte nel programma in Kenya, Tanzania e Uganda, a diversi livelli del sistema sanitario, aventi un ruolo determinante nella fornitura di servizi per la salute materno-infantile. Durante i tre giorni di lavori, i partecipanti avranno modo di condividere esperienze, buone pratiche e criticità del proprio lavoro non solo in un’ottica di miglioramento dei servizi forniti alle donne in gravidanza e ai neonati, ma anche di allineamento alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Il Centro di Salute Globale dell’Ospedale Meyer di Firenze, partner tecnico dell’iniziativa, coordina il Workshop in collaborazione con la sede AICS di Nairobi. Due esperti medici italiani, giunti ad Entebbe per l’occasione, durante le tre giornate contribuiranno a moderare le varie sessioni del workshop in cui i partecipanti avranno modo di scambiare le esperienze dei rispettivi paesi, condividendo poi le loro esperienze di lavoro presso aziende ospedaliere in Toscana.

Mara Scannocchia, Cancelliere Amministrativo in rappresentanza dell'Ambasciata Italiana a Kampala e della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS), presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) ha commentato come segue: “Siamo molto lieti di constatare che il lungo sostegno dell'Italia al settore sanitario ugandese che sta avendo un impatto reale, contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo numero 3 degli SDGs : 'Garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutti a tutte le età,' con un'attenzione fondamentale alla salute e al benessere di madri e bambini. Mi preme sottolineare che l'Africa è una priorità fondamentale per la politica estera italiana, in linea con il Piano Mattei, il quale è volto a costruire un partenariato equo e reciprocamente vantaggioso con i paesi africani nel pieno rispetto dei loro piani di sviluppo: queste iniziative sono concepite per affiancare i sistemi sanitari regionali e nazionali esistenti. L'obiettivo è fornire supporto attraverso lo scambio di buone pratiche, lo sviluppo di competenze e la condivisione di conoscenze, offrendo un futuro migliore alle nuove generazioni di Uganda, Kenya e Tanzania.”

Grazia Marcianesi, rappresentante di AICS Roma, ha espresso  gratitudine agli organizzatori del workshop e sottolineato il forte legame personale con il progetto, seguito da Roma negli anni precedenti. Ha evidenziato il successo ottenuto in vari contesti locali e il ruolo centrale della Cooperazione Italiana nel settore della salute, con un approccio basato sui diritti, l'inclusione e la copertura sanitaria universale. Si riconosce l'importanza della collaborazione tra esperti e della sinergia tra attori diversi per il raggiungimento degli obiettivi comuni. Infine, si è voluto mettere  in risalto i risultati ottenuti dal progetto.

La Dott.ssa Maria Jose’ Caldes, Direttore del Centro di Salute Globale della Regione Toscana, ha menzionato che la loro componente del progetto, durato tre anni, ha incluso attività di monitoraggio, formazione e scambio professionale, favorendo una crescita reciproca. Ha poi precisato che questo workshop finale si concentra su due temi principali: l’uso dei dati sanitari per la pianificazione dei servizi e la diagnosi precoce dei rischi materni e fetali. È stata anche evidenziata la persistente difficoltà nel sistema di riferimento dei pazienti, tema che richiede ulteriore impegno congiunto. Nell’ultimo giorno è prevista una riflessione collettiva su difficoltà e lezioni apprese, utile per valutare una possibile prosecuzione del progetto. Dott.ssa Maria Jose’ Caldes ha concluso ringraziando il team di coordinamento, i partner del progetto e tutti i professionisti sanitari in Uganda, Kenya e Tanzania per il loro contributo alla promozione del diritto alla salute.

Alla sessione iniziale del Workshop Regionale è intervenuto anche un alto rappresentante del Ministero della Salute Ugandese, Dott. Alfred Driwale, Commissioner Institutional and Human Resources for Health Development, il quale ha speso parole di elogio per il Programma, definendolo un’iniziativa di enorme valore e di grande utilità pratica, sia per la qualità degli interventi realizzati, sia per la possibilità di mettere in rete sistemi sanitari di diversi paesi dell’Africa dell’est, condividendo buone pratiche ed esperienze di successo, in modo da consentirne la replicabilità in contesti diversi.

Somalia Rising: il webinar di AICS Nairobi al Festival ASviS

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) di Nairobi e l’Ambasciata d’Italia a Mogadiscio parteciperanno al Festival ASviS con l’evento online “Somalia Rising”, un’occasione per riflettere sul percorso di rinascita del Paese e sul contributo della cooperazione internazionale.

Attraverso testimonianze dirette di protagonisti somali e internazionali, l’incontro offrirà uno sguardo approfondito sull’evoluzione della Somalia, dalla ricostruzione post-bellica fino alle trasformazioni più recenti. Le storie di resilienza, collaborazione e sviluppo sostenibile saranno al centro di un dialogo che intende non solo raccontare il cambiamento in atto, ma anche riaffermare il solido partenariato tra Italia e Somalia nella costruzione di un futuro più stabile e prospero.

L’evento si terrà Martedì 20 maggio 2025 dalle ore 11:00 alle ore 12:30 (ora di Nairobi), l’agenda dettagliata è disponibile qui.

La partecipazione è gratuita, occorre registrarsi al seguente link: https://tinyurl.com/asvis2025

Kenya e Italia lanciano un progetto congiunto di riforestazione nelle Cherangany Hills

Eldoret, 16/04/2025 – Si è tenuto oggi, nella contea di Elgeyo Marakwet, l’evento di lancio del progetto “Ripristino e Gestione Sostenibile degli Ecosistemi Forestali di Cherangany per la Resilienza ai Cambiamenti Climatici”. All’evento hanno partecipato la Dott.ssa Deborah Barasa, Ministra dell’Ambiente, Cambiamenti Climatici e Foreste della Repubblica del Kenya, la Sig.ra Lorenza Gambacorta, Vicaria dell'Ambasciatore d’Italia in Kenya, e la Sig.ra Valeria Buoninfante, Direttrice ad interim dell’Ufficio di Nairobi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
Finanziato dal Governo italiano con un investimento di 4,5 milioni di euro (pari a circa 562,5 milioni di scellini kenioti) e realizzato in collaborazione con il National Environment Trust Fund (NETFUND), il progetto rappresenta un’iniziativa di punta della strategia climatica italiana in Kenya. Esso contribuisce direttamente all’iniziativa del Governo del Kenya di piantare 15 miliardi di alberi entro il 2032, sostenendo la piantumazione e la cura di 18 milioni di alberi in tre anni nell’area di Cherangany, uno dei cinque ecosistemi forestali fondamentali del Paese. Il progetto avrà un impatto diretto su oltre 1.000 piccoli agricoltori e raggiungerà indirettamente circa 270.000 famiglie nelle contee di West Pokot ed Elgeyo-Marakwet. L’obiettivo è rafforzare la governance forestale, promuovere tecnologie e conoscenze per il ripristino ambientale e sensibilizzare sulla gestione sostenibile delle foreste e delle risorse idriche.

“Questo progetto è in linea con la nostra strategia condivisa per combattere i cambiamenti climatici attraverso azioni concrete. Tra queste, la creazione del Fondo Italiano per il Clima, uno strumento finanziario innovativo con una dotazione di 4,4 miliardi di euro per finanziare progetti ambiziosi legati al clima e all’ambiente nei Paesi in via di sviluppo. Ad oggi, è il più grande fondo pubblico per il clima e l’ambiente istituito da un singolo Paese dell’UE – una prova concreta dell’impegno italiano per la transizione ecologica”, ha dichiarato la Sig.ra Gambacorta.
“La nostra partnership con il Kenya si fonda su tre pilastri: Pianeta, Prosperità e Persone – e il Progetto di Riforestazione di Cherangany li incarna tutti e tre.”

L’iniziativa fa parte di un impegno più ampio dell’Italia per la cooperazione climatica e ambientale con il Kenya. Essa integra i primi interventi del Piano Mattei (la nuova strategia del Governo italiano per l’Africa) nel Paese attraverso il Fondo Italiano per il Clima, per un valore di 225 milioni di euro. È inoltre coerente con i progetti già in corso (per oltre 20 milioni di euro) realizzati in collaborazione con istituzioni nazionali e a livello di contea, come la Kerio Valley Development Authority e la National Drought Management Authority.

Al via il concorso artistico “Empowering Art: Kenya’s Creative Voices”

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) di Nairobi e l’Istituto Italiano di Cultura di Nairobi, sotto la guida dell’Ambasciata d’Italia a Nairobi, hanno lanciato, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, il concorso artistico “Empowering Art: Kenya’s Creative Voices”.

L’iniziativa è rivolta alla comunità di creativi del Kenya, e si articola in due sezioni: opere digitali (online) e opere tradizionali (offline). Ciascuna sezione prevede due categorie: giovani artisti (18-25 anni) e artisti professionisti.

Una giuria mista, composta da rappresentanti di AICS, IIC ed esperti del settore artistico, valuterà le opere selezionando le migliori. Le opere vincitrici saranno esposte in una mostra artistica a Nairobi, organizzata nell’ambito della campagna globale dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere (Novembre/Dicembre 2025), in concomitanza con la cerimonia ufficiale di premiazione.

Oltre al riconoscimento ufficiale, i finalisti riceveranno premi in base alla categoria di appartenenza, tra cui voucher per l’acquisto di materiali artistici, la partecipazione a una residenza artistica con creativi italiani e keniani, ed una pubblicazione dedicata.

Kenya: lanciato Comitato per la Giustizia di Genere a Narok per combattere l’aumento dei casi di violenza

L'8 marzo, nella Contea semi-arida di Narok, nel sud-ovest del Kenya, la Giornata Internazionale della Donna è stata celebrata con un'iniziativa di grande rilevanza: il lancio di un comitato specializzato nella gestione dei casi di giustizia di genere. Questo obiettivo è reso possibile grazie al supporto fondamentale del progetto Imarisha Mwanamke Afya na Rasilimali (IMARA), finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e realizzato da un consorzio di ONG internazionali e nazionali guidate da WeWorld.

La Magistrata Phyllis Shinyada Lucia, che collabora con la Contea di Narok nella gestione delle questioni di genere, ha evidenziato l’aumento dei casi di violenza di genere nella Contea di Narok, che colpiscono donne, uomini, ragazze e ragazzi, rivelando che “Solo nel 2024, i tribunali di Narok hanno registrato 91 casi di reati sessuali". Ha poi aggiunto: "A marzo di quest’anno abbiamo già registrato 10 casi di abuso su minori, con una media di tre nuovi casi al mese, e questi sono solo gli episodi denunciati.”

Questi dati evidenziano l'urgenza di un Comitato specializzato, capace di monitorare i casi e garantire alle vittime un accesso equo alla giustizia. Il Comitato riunisce i principali attori del sistema giudiziario, tra cui polizia, servizi penitenziari, ufficiali di sorveglianza e pubblici ministeri, con l'obiettivo di migliorare il coordinamento e l'efficacia delle risposte ai crimini di genere.

L’iniziativa IMARA ha avuto un ruolo chiave nel rendere possibile questa iniziativa. Lavorando a stretto contatto con il sistema giudiziario e le comunità locali, IMARA affronta le cause profonde della violenza, promuovendo un cambiamento culturale e istituzionale duraturo.

Parlando delle sfide che il Comitato dovrà affrontare, la Magistrata Lucia ha evidenziato principalmente le difficoltà finanziarie, così come gli ostacoli culturali: "Nella Contea di Narok esistono ancora pratiche dannose come le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci, che rappresentano un freno al cambiamento", ha spiegato. Tuttavia, si è detta fiduciosa che questi ostacoli non rallenteranno in modo significativo i progressi del Comitato e della lotta alle ingiustizie di genere.

Uno degli obiettivi principali del Comitato sarà ridurre l’arretrato dei casi. "L'accumulo di processi pendenti è dovuto a diversi fattori, tra cui la scarsa disponibilità dei testimoni a presentarsi in tribunale e le pressioni o interferenze che subiscono, soprattutto nei casi legati a pratiche culturali come le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci", ha spiegato la Magistrata Lucia. Per affrontare questo problema, uno dei compiti principali del Comitato sarà di collaborare con le organizzazioni della società civile per identificare e supportare i testimoni che hanno difficoltà a partecipare alle udienze.

"Ottenere giustizia significa, prima di tutto, garantire alle vittime un accesso equo ed efficace al sistema giudiziario" ha affermato la Magistrata.

Dopo il lancio dell'EnCYCLEpedia ("Le cose che dovresti sapere sulla giustizia mestruale"), pubblicata da WeWorld, e la quinta edizione del Mara Girl Summit, tenutisi il 28 e 29 novembre 2024, entrambi sostenuti da WeWorld in collaborazione con AICS nell’ambito del Progetto IMARA, questo lancio rappresenta un ulteriore passo negli sforzi della Cooperazione Italiana insieme alla Contea di Narok nel contrasto alla violenza di genere.

Questo articolo e' stato scritto da Sheila Sirali, Communication Officer presso WeWorld

Festeggiamenti per il lancio del Comitato a Narok, in occasione dell'8 marzo

Processione in occasione dei festeggiamenti per l'8 marzo a Narok

La Magistrata Phyllis Shinyada Lucia collabora con la Contea di Narok nella gestione delle questioni di genere

Kenya: Gender Justice Committee Launched in Narok to Tackle Rising Cases of Violence

On March 8th, in the semi-arid county of Narok, southwestern Kenya, International Women’s Day was marked by a significant initiative: the launch of a specialized committee dedicated to handling gender justice cases. This milestone has been made possible through the crucial support of the Imarisha Mwanamke Afya na Rasilimali (IMARA) project, funded by the Italian Agency for Development Cooperation (AICS) and implemented by a consortium of international and national NGOs led by WeWorld.

Magistrate Phyllis Shinyada Lucia, who works closely with Narok County on gender-related matters, highlighted the alarming rise in gender-based violence cases in the region, affecting women, men, girls, and boys. She revealed that "In 2024 alone, Narok courts have already registered 91 cases of sexual offenses." She further added: "As of March this year, we already have 10 defilement cases registered—averaging three new cases monthly, and these are only the reported incidents".

These figures underscore the urgency of a specialized committee capable of monitoring cases and ensuring fair access to justice for survivors. The Committee brings together key actors from the justice system, including police, correctional services, probation officers, and prosecutors, with the goal of improving coordination and effectiveness in responding to gender-based crimes.

The IMARA initiative has played a key role in making this possible. By working closely with the justice system and local communities, IMARA addresses the root causes of violence, fostering lasting cultural and institutional change.

Speaking about the challenges the Committee is expected to face, Magistrate Lucia emphasized financial constraints as well as cultural barriers: "We also have cultural setbacks within Narok County related to harmful practices such as FGM and early child marriage", she explained. However, she expressed confidence that these obstacles would not significantly slow down the Committee’s efforts in the fight against gender injustices.

One of the Committee’s primary objectives will be to reduce the backlog of cases. "This backlog is caused by many issues - lack of witnesses coming to court, and witness interference particularly in cases involving cultural practices like FGM and child marriage" Magistrate Lucia noted. To address this issue, one of the Committee’s key tasks will be to collaborate with civil society organizations to identify and support witnesses who struggle to attend hearings.

"Getting justice means, for the victim, to access fair and effective justice" Magistrate Lucia affirmed.

Following the launch of the EnCYCLEpedia ("Things You Should Know About Menstrual Justice"), published by WeWorld, and the fifth edition of the Mara Girl Summit, held on November 28–29, 2024—both supported by WeWorld in collaboration with AICS under the IMARA Project—this initiative marks another step in the Italian Cooperation’s ongoing efforts with Narok County to combat gender-based violence.

This article was written by Sheila Sirali, Communication Officer at WeWorld

Celebrations for the Launch of the Committee in Narok on March 8

Procession During the Celebrations for March 8 in Narok

Magistrate Phyllis Shinyada Lucia collaborates with Narok County in handling gender-related issues

Il caffè Kenyano sbarca al SIGEP di Rimini grazie ad AICS e ICE

Rimini, 22 gennaio 2024 – È iniziata la 45esima edizione del Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianale e Caffè (SIGEP), presso il polo fieristico di Rimini. Grazie alla collaborazione tra la Sedi AICS e ICE di Nairobi, una rappresentanza di sei cooperative di caffè, parte dell'iniziativa in affidamento "Rilancio della produzione di caffè Gourmet in Kenya" (AID 11767), è presente alla fiera, per promuovere il caffè keniano sui mercati esteri e favorire la connessione tra cooperative di caffècultori e compratori. Ieri, i membri delle cooperative hanno già compiuto una visita presso una torrefazione italiana, per meglio conoscere le tecnologie impiegate, gli standard richiesti e le modalità operative dei tostatori italiani.

Nel corso dei giorni dell'esposizione, si darà ampia visione al ruolo dell'Agenzia e, in particolare, dell'intervento portato avanti nel settore del caffè in Kenya. Si prevedono infatti degustazioni del caffè delle cooperative partecipanti all'iniziativa, oltre che momenti di B2B con potenziali interessati e compratori.

L'Agenzia ICE sta collaborando con l'AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) per ottimizzare i risultati del progetto, creando occasioni di incontro diretto tra le Cooperative coinvolte e i tostatori/produttori italiani, potenzialmente interessati ad acquisire direttamente il caffè verde selezionato e di alta qualità delle stesse Cooperative.

La coltivazione del caffè in Kenya, prevalentemente arabica risale all’inizio del secolo scorso e per molto tempo ha rappresentato una delle prime voci dell’export nazionale e una fonte costante e affidabile di sostentamento per milioni di famiglie; tutt'oggi si stima siano sei milioni le persone che per via diretta e indiretta lavorano attorno al caffè. Tuttavia, questa coltivazione ha perso progressivamente importanza negli ultimi 30 anni.

Ora l’iniziativa finanziata dalla cooperazione italiana e realizzata dall’ong Cefa, in partnership con Avsi ed E4Impact, punta a sfruttare il potenziale inespresso del settore coinvolgendo 21 cooperative in sette contee, per un totale di circa 45.000 coltivatori. “Il nostro impegno nel settore del caffè, eccellenza italiana, è un esempio dell’attenzione che la sede di Nairobi dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo dedica al pilastro Pianeta dell'Agenda 2030, attraverso un approccio ‘climate-smart’ che ci consente di valorizzare e rendere sostenibile la filiera del caffè”, afferma il titolare della sede keniana di Aics, Giovanni Grandi. Questi accorgimenti comprendono la corretta potatura e irrigazione, e una concimazione tramite compost, con l’obiettivo di migliorare il rendimento e la qualità delle piante, potenziando allo stesso tempo la loro resistenza ai cambiamenti climatici e alle malattie.

Durante la fiera, saranno tre gli incontri organizzati da AICS ed ICE rivolti al pubblico:

Domenica 21 gennaio, ore15:00 – 15:15 | Coffee Arena – TED TALK AICS/ARABIKA “Un viaggio nel Kenya attraverso i gusti del caffè: profili di tazza, note olfattive e sentori di eccellenza.”

Martedì 23 gennaio, ore16:00 – 16:45 | Choco Arena – TED TALK AICS/ARABIKA “Dal chicco alla tazza: come il Kenya e l’Italia collaborano per rilanciare la produzione di caffè di qualità.”

Mercoledì 24 gennaio, ore 13:00 – 14:00 | Vision Plaza – Panel “Il partenariato nella filiera del caffè: sfide, prospettive e ruolo del Sistema Italia”.

L’evento di mercoledì 24 gennaio prevede la partecipazione del Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo Marco Riccardo Rusconi, il Direttore Generale dell’ICE Lorenzo Galanti ed Anthony Muriithi, Attaché per l’agricoltura dell’Ambasciata del Kenya in Italia.

La delegazione del Kenya e le delegazioni AICS e ICE all'apertura della fiera SIGEP di Rimini
 

Il talk organizzato grazie alla cooperazione con l'Agenzia ICE alla Coffee Arena del SIGEP, dove l'esperta Andrea Moraa ha presentato le varietà del caffè keniano

Dal chicco alla tazza: l’Italia sostiene il rilancio del caffè in Kenya

Nairobi, 26 ottobre 2023 – Si è tenuto oggi, presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia in Kenya S.E. Roberto Natali, un evento di alto livello per condividere risultati e buone pratiche dell’iniziativa “Arabika: Rilancio della produzione di caffè gourmet in Kenya”, finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e realizzata dall’Organizzazione della Società Civile CEFA, in collaborazione con AVSI e la Fondazione E4Impact. L’evento, aperto dall’Ambasciatore, ha visto la presenza di George Macgoye, Chief of Staff dell’Ufficio del Vice - Presidente del Kenya, dei rappresentanti dei governi delle contee dove interviene l’iniziativa, delle ventuno cooperative di caffè cultori supportate e di tutti i partner.

L’iniziativa, al terzo anno di realizzazione, interessa tutta la filiera del caffè, con l’obiettivo di migliorare il reddito e la resilienza dei piccoli produttori nelle comunità rurali e di aumentare l’inclusione lavorativa delle donne e dei giovani. In pratica, si intende migliorare l’accesso ai mercati, sia a livello locale che globale, garantendo una produzione sostenibile e un maggior ritorno economico per i piccoli caffè cultori. Arabika, frutto di un dialogo iniziato già nel 2018 tra le controparti italiane e kenyane, è in linea con le strategie di sviluppo della filiera del caffè del governo kenyano e delle contee.

L'iniziativa vale un investimento di 3 milioni di euro e viene realizzata in sette contee, coinvolgendo 21 cooperative target che raggruppano più di 40.000 piccoli coltivatori di caffè. Tra i principali risultati raggiunti, e condivisi nel corso della giornata dai partner, si segnalano la ristrutturazione di sette laboratori per la degustazione di caffè con importanti interventi infrastrutturali e la dotazione di macchinari ed equipaggiamenti innovativi, la formazione di centinaia di formatori, agricoltori e manager di cooperative, e l’identificazione di sette nuovi marchi di caffè keniano che verranno ufficialmente registrati entro l’anno.

L’Ambasciatore Natali ha sottolineato: “Questa iniziativa porta in Kenya l’eccellenza italiana nel settore del caffè. I risultati presentati oggi mostrano come lo spirito di cooperazione e crescita condivisa tra i due paesi sia un volano di sviluppo per le comunità rurali, nel segno del valore aggiunto garantito dalle best practices italiane”.

Giovanni Grandi, Titolare di Sede dell’Ufficio Regionale di Nairobi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, ha dichiarato: “Le attività dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nel paese hanno l’obiettivo di creare nuove opportunità di crescita per garantire un futuro più sostenibile. L’iniziativa Arabika va proprio in questa direzione, rafforzando una filiera fondamentale per l’economia kenyana, che genera reddito per oltre 5 milioni di persone, facendo leva sull’expertise italiana messa a disposizione dai nostri partner locali”.

Tra i presenti dall'evento, ospitato nella Residenza dell'Ambasciatore Natali: George Macgoye, Chief of Staff dell'Ufficio del Vice Presidente del Kenya, Kenneth Lusaka, Governatore di Bungoma, Giovanni Grandi, titolare della Sede AICS di Nairobi

Gli ospiti di onore partecipano alla degustazione di tre varieta' di caffe' keniano

Kenya, Aics e autorità locali attivano fondo rotativo per la gestione delle imbarcazioni donate ai pescatori

Un meccanismo simile ad un fondo rotativo regolerà l’utilizzo delle imbarcazioni donate attraverso fondi europei dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) alle cooperative che si occupano di pesca (‘Beach Management Unit - BMU’) in Kenya. Lo schema, disegnato da Aics insieme al partner tecnico CIHEAM Bari, permetterà che le 26 imbarcazioni donate generino capitale: i pescatori, infatti, si impegneranno a depositare una piccola somma per l’utilizzo delle barche su un conto dedicato ed intestato alla cooperativa di appartenenza, che potrà col tempo acquisire nuove imbarcazioni. Si tratta di un’azione che da un lato intende limitare la dipendenza dei pescatori di piccola scala da intermediari, cui spesso i pescatori keniani devono rivolgersi per il noleggio di barche su pagamento di costi elevati, e dall’altro colmare uno dei principali gap nella filiera della pesca artigianale, ovvero la scarsità di imbarcazioni ed equipaggiamenti.

E' una delle attività previste dal Programma Go Blue, realizzato con finanziamenti dell’Unione Europea dalla cooperazione italiana in partenariato con il CIHEAM di Bari e con il Segretariato JKP, il blocco economico che rappresenta le sei contee costiere del Kenya. Le 26 imbarcazioni equipaggiate e recentemente donate da Aics a 9 BMU verranno così gestite secondo un accordo che si sta firmando in questi giorni tra il partner locale (Segretariato JKP), le BMU e i governi delle contee costiere, un accordo volto non solo a garantire una serie di norme di comportamento etico all’interno delle cooperative, ma anche a regolare la gestione del fondo rotativo. La firma dei Memorandum con alcune delle BMU partner è avvenuta lo scorso lunedì, contestualmente alla consegna di sei ulteriori imbarcazioni per facilitare il trasporto delle alghe alle donne che si occupano di seaweed farming.

‘CIHEAM Bari ha già sperimentato questo tipo di meccanismo in altri paesi’, dichiara Enrico Nerilli, referente scientifico per l’iniziativa Go Blue per il CIHEAM Bari. ‘La sua riuscita è legata al comportamento dei membri delle BMU, e per questo motivo l’intervento è associato all’introduzione di un Codice di Condotta, su cui stiamo lavorando proprio in queste settimane, che possa trasmettere e rafforzare il senso di appartenenza alla comunità’.

‘Stiamo fieri di favorire dinamiche sostenibili nel settore della pesca’, dichiara Lorenzo Colonna-Preti, Project Manager della componente italiana di Go Blue, ‘con azioni che favoriscono l’empowerment dei pescatori di piccola scala rendendoli protagonisti di un settore con un enorme potenziale per la crescita della costa e del Kenya. La firma degli accordi per la gestione del fondo rotativo inoltre rende le autorità locali responsabili della trasparenza e delle modalità con cui questa crescita deve avvenire, perché possa andare a beneficio di tutti, senza lasciare indietro nessuno’.

 Ali Mwanzei, Advisor del Programma Go Blue, si prepara alla firma del Memorandum of Understanding con la BMU di Shimoni

 La consegna degli equipaggiamenti da pesca acquistati tramite il Programma Go Blue finanziato dall'Unione Europea nella Contea di Kwale

Le 5 imbarcazioni acquisite da Aics e donate in supporto alle donne attive nella filiera delle alghe

L’immenso potenziale economico della Somalia evidenziato dalla conferenza di Mogadisco

Mogadiscio - Il potenziale economico della Somalia è stato sotto i riflettori in un incontro del governo somalo, partner internazionali, imprenditori locali e aziende straniere, con l'obiettivo di evidenziare opportunità di affari con aziende internazionali.

“La Somalia Economic Conference segna un momento cruciale nella storia della nostra nazione. È una dichiarazione del nostro impegno a tracciare un nuovo corso verso la prosperità economica e un futuro più luminoso per tutti i somali: vi invitiamo a unirvi a noi in questo viaggio di trasformazione per investire in Somalia e collaborare con il nostro settore privato", ha dichiarato il primo ministro del paese Hamza Abdi Bare all'inaugurazione.

"Ai nostri partner internazionali: vi esorto a vedere oltre le sfide che la Somalia ha affrontato in passato", ha aggiunto. “Guardate le immense opportunità che vi aspettano qui. Investite nelle nostre industrie, trasferte la vostra tecnologia e le vostre competenze e siate un catalizzatore per il cambiamento”.

Le sue opinioni sono state riprese dal vice rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la Somalia, George Conway.

“Non vedo l'ora di vedere risultati tangibili da questa conferenza, in particolare nuove partnership commerciali che contribuiranno a innescare la crescita economica per il paese a lungo termine, le quali creeranno posti di lavoro e opportunità economiche e miglioreranno le condizioni socio-economiche per tutta la popolazione somala”, ha detto Conway, che è anche coordinatore residente delle Nazioni Unite e coordinatore umanitario per la Somalia, durante il primo giorno dell'evento.

All’evento erano presenti anche il Vice Primo Ministro della Somalia, Salah Jama, e l'Ambasciatore d'Italia in Somalia, S.E. Alberto Vecchi, oltre a rappresentanti delle imprese e delle associazioni imprenditoriali somale.

È opinione diffusa che la Somalia abbia un immenso potenziale economico specie nei settori dell'agricoltura e dell'acquacoltura, ma a causa dell'insicurezza e di numerose sfide, come la crisi umanitaria causata dalla crisi climatica, questo non viene sfruttato. Secondo la Banca mondiale, il suo prodotto interno lordo dovrebbe arrivare al 2,8% quest'anno e salire al 3,7% l'anno prossimo.

La Conferenza economica somala è stata organizzata dal Ministero del commercio e dell'industria del governo federale della Somalia e dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (UNIDO). L'evento è stato finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nell'ambito dei suoi sforzi per aumentare le opportunità economiche e la creazione di posti di lavoro in Somalia attraverso la creazione di sinergie tra il settore privato somalo e quello italiano.

“Le imprese italiane sono riconosciute come attori centrali nel sistema italiano di cooperazione allo sviluppo e svolgono un ruolo sempre più importante nell'efficacia degli interventi di AICS. Il nostro approccio è quello di promuovere azioni che possano effettivamente portare al co-sviluppo e benefici reciproci, come l'evento a cui stiamo assistendo oggi", ha detto all'incontro il Titolare di Sede dell'ufficio regionale dell'AICS a Nairobi, Giovanni Grandi.

All'incontro hanno partecipato anche rappresentanti del Governo Italiano, della Camera di Commercio e Industria Somala, della Banca IBS, della Delegazione dell'Unione Europea in Somalia e del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP).

Partnership internazionali

UNIDO ha lavorato a lungo con il settore privato della Somalia, principalmente per lo sviluppo di imprese locali e la ricerca di partenariati internazionali. Grazie alla sua presenza sul territorio, UNIDO ha notato che il settore privato - che ha dovuto affrontare le difficoltà dell'insicurezza, degli shock climatici e della pandemia di COVID-19 - deve essere meglio collegato alle imprese internazionali per la sua crescita a lungo termine.

Nelle sue osservazioni all'evento, l'amministratore delegato della direzione per l'innovazione e la trasformazione economica degli SDG di UNIDO, Berger Gunther, ha espresso la speranza che gli imprenditori somali approfitteranno della conferenza e degli investitori stranieri dall'Italia presenti per stringere nuove partnership commerciali.

“La Somalia sta rapidamente riemergendo come attore economico di rilevanza critica e strategica nella regione del Corno d'Africa. Il suo settore privato, nonostante tutte le avversità, si è adattato e ha dimostrato un elevato tasso di resilienza ai numerosi shock interni ed esterni che il paese ha dovuto sopportare", ha affermato Gunther in un videomessaggio.

Ha aggiunto che era giunto il momento di esporre i mercati del settore privato della Somalia come destinazione per il commercio e gli investimenti delle imprese, osservando che "eventi come quello che stiamo aprendo oggi dovrebbero sicuramente contribuire a questo obiettivo".

Un aspetto chiave del sostegno delle Nazioni Unite allo sviluppo del potenziale economico della Somalia è stato il Programma di sviluppo dei settori produttivi (PSDP), un programma pilota delle Nazioni Unite, attuato dall'UNIDO insieme all'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) e l'Organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite (ILO) – per sostenere lo sviluppo sostenibile attraverso partenariati tra governo e settore privato.

Il PSDP coinvolge anche i Ministeri del Commercio e dell'Industria della Somalia, dell’Agricoltura e irrigazione, della Pesca e risorse marine, del Bestiame, silvicoltura e pascolo e infine del Lavoro e affari sociali, sia a livello federale sia a livello degli Stati membri federali.

“La Somalia si sta concentrando sempre più sul cosiddetto 'triplo nesso', che collega l'assistenza umanitaria, le priorità di sviluppo e gli sforzi di costruzione della pace. Con una migliore stabilità politica ed economica, possiamo aumentare lo slancio verso soluzioni globali a lungo termine per costruire la resilienza della Somalia ", ha affermato Conway, vice rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la Somalia.

“Iniziative come questa conferenza e programmi come il PDSP hanno contribuito a un cambio di paradigma verso soluzioni di sviluppo sostenibile a lungo termine, in cui il settore privato ha chiaramente un ruolo fondamentale da svolgere. Ciò include la promozione dell'imprenditorialità, il sostegno alle micro, medie e piccole imprese, l'agevolazione dell'accesso ai finanziamenti e lo sblocco degli investimenti".

Risposte locali

I sentimenti espressi dai relatori ospiti dell'evento hanno avuto eco tra le centinaia di partecipanti del settore imprenditoriale della Somalia, molti dei quali hanno evidenziato la necessità di un aiuto per modernizzare le tecnologie del Paese in settori importanti con un enorme potenziale di crescita, come l'edilizia, la pesca, l'allevamento e agricoltura.

“La Somalia è pronta per gli affari. Abbiamo petrolio, una lunga costa inesplorata piena di pesci e terra arabile. Il mondo è invitato a investire in Somalia", ha affermato Deqa Mohamed Salah, un imprenditore che gestisce un'azienda di cosmetici.

"Questa conferenza è stata molto importante per la mia attività perché mi ha dato l'opportunità di incontrare molti clienti dalla Somalia e fuori dal paese - sono contento di aver partecipato a questo evento", ha detto Shukri Mohamed Bashir, un altro imprenditore.

La Somalia Economic Conference ha ospitato il 2° Business and Trade Forum Italia-Somalia e il 1° Somalia Private Sector Partnership Meet.

The Head of the Regional Office of the Italian Agency
for Development Cooperation, Giovanni Grandi, speaks during the Somalia Economic Conference, held in Mogadishu, Somalia, on May 30, 2023.
UN Photo/Mukhtar Nuur

Group photo of the Somalia Economic Conference, held in Mogadishu, Somalia, on May 30, 2023. UN Photo/Mukhtar Nuur

Participants attend the Somalia Economic Conference, held in Mogadishu, Somalia, on May 30, 2023.
UN Photo/Mukhtar Nuur