Il caffè Kenyano sbarca al SIGEP di Rimini grazie ad AICS e ICE

Rimini, 22 gennaio 2024 – È iniziata la 45esima edizione del Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianale e Caffè (SIGEP), presso il polo fieristico di Rimini. Grazie alla collaborazione tra la Sedi AICS e ICE di Nairobi, una rappresentanza di sei cooperative di caffè, parte dell'iniziativa in affidamento "Rilancio della produzione di caffè Gourmet in Kenya" (AID 11767), è presente alla fiera, per promuovere il caffè keniano sui mercati esteri e favorire la connessione tra cooperative di caffècultori e compratori. Ieri, i membri delle cooperative hanno già compiuto una visita presso una torrefazione italiana, per meglio conoscere le tecnologie impiegate, gli standard richiesti e le modalità operative dei tostatori italiani.

Nel corso dei giorni dell'esposizione, si darà ampia visione al ruolo dell'Agenzia e, in particolare, dell'intervento portato avanti nel settore del caffè in Kenya. Si prevedono infatti degustazioni del caffè delle cooperative partecipanti all'iniziativa, oltre che momenti di B2B con potenziali interessati e compratori.

L'Agenzia ICE sta collaborando con l'AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) per ottimizzare i risultati del progetto, creando occasioni di incontro diretto tra le Cooperative coinvolte e i tostatori/produttori italiani, potenzialmente interessati ad acquisire direttamente il caffè verde selezionato e di alta qualità delle stesse Cooperative.

La coltivazione del caffè in Kenya, prevalentemente arabica risale all’inizio del secolo scorso e per molto tempo ha rappresentato una delle prime voci dell’export nazionale e una fonte costante e affidabile di sostentamento per milioni di famiglie; tutt'oggi si stima siano sei milioni le persone che per via diretta e indiretta lavorano attorno al caffè. Tuttavia, questa coltivazione ha perso progressivamente importanza negli ultimi 30 anni.

Ora l’iniziativa finanziata dalla cooperazione italiana e realizzata dall’ong Cefa, in partnership con Avsi ed E4Impact, punta a sfruttare il potenziale inespresso del settore coinvolgendo 21 cooperative in sette contee, per un totale di circa 45.000 coltivatori. “Il nostro impegno nel settore del caffè, eccellenza italiana, è un esempio dell’attenzione che la sede di Nairobi dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo dedica al pilastro Pianeta dell'Agenda 2030, attraverso un approccio ‘climate-smart’ che ci consente di valorizzare e rendere sostenibile la filiera del caffè”, afferma il titolare della sede keniana di Aics, Giovanni Grandi. Questi accorgimenti comprendono la corretta potatura e irrigazione, e una concimazione tramite compost, con l’obiettivo di migliorare il rendimento e la qualità delle piante, potenziando allo stesso tempo la loro resistenza ai cambiamenti climatici e alle malattie.

Durante la fiera, saranno tre gli incontri organizzati da AICS ed ICE rivolti al pubblico:

Domenica 21 gennaio, ore15:00 – 15:15 | Coffee Arena – TED TALK AICS/ARABIKA “Un viaggio nel Kenya attraverso i gusti del caffè: profili di tazza, note olfattive e sentori di eccellenza.”

Martedì 23 gennaio, ore16:00 – 16:45 | Choco Arena – TED TALK AICS/ARABIKA “Dal chicco alla tazza: come il Kenya e l’Italia collaborano per rilanciare la produzione di caffè di qualità.”

Mercoledì 24 gennaio, ore 13:00 – 14:00 | Vision Plaza – Panel “Il partenariato nella filiera del caffè: sfide, prospettive e ruolo del Sistema Italia”.

L’evento di mercoledì 24 gennaio prevede la partecipazione del Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo Marco Riccardo Rusconi, il Direttore Generale dell’ICE Lorenzo Galanti ed Anthony Muriithi, Attaché per l’agricoltura dell’Ambasciata del Kenya in Italia.

La delegazione del Kenya e le delegazioni AICS e ICE all'apertura della fiera SIGEP di Rimini
 

Il talk organizzato grazie alla cooperazione con l'Agenzia ICE alla Coffee Arena del SIGEP, dove l'esperta Andrea Moraa ha presentato le varietà del caffè keniano

Dal chicco alla tazza: l’Italia sostiene il rilancio del caffè in Kenya

Nairobi, 26 ottobre 2023 – Si è tenuto oggi, presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia in Kenya S.E. Roberto Natali, un evento di alto livello per condividere risultati e buone pratiche dell’iniziativa “Arabika: Rilancio della produzione di caffè gourmet in Kenya”, finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e realizzata dall’Organizzazione della Società Civile CEFA, in collaborazione con AVSI e la Fondazione E4Impact. L’evento, aperto dall’Ambasciatore, ha visto la presenza di George Macgoye, Chief of Staff dell’Ufficio del Vice - Presidente del Kenya, dei rappresentanti dei governi delle contee dove interviene l’iniziativa, delle ventuno cooperative di caffè cultori supportate e di tutti i partner.

L’iniziativa, al terzo anno di realizzazione, interessa tutta la filiera del caffè, con l’obiettivo di migliorare il reddito e la resilienza dei piccoli produttori nelle comunità rurali e di aumentare l’inclusione lavorativa delle donne e dei giovani. In pratica, si intende migliorare l’accesso ai mercati, sia a livello locale che globale, garantendo una produzione sostenibile e un maggior ritorno economico per i piccoli caffè cultori. Arabika, frutto di un dialogo iniziato già nel 2018 tra le controparti italiane e kenyane, è in linea con le strategie di sviluppo della filiera del caffè del governo kenyano e delle contee.

L'iniziativa vale un investimento di 3 milioni di euro e viene realizzata in sette contee, coinvolgendo 21 cooperative target che raggruppano più di 40.000 piccoli coltivatori di caffè. Tra i principali risultati raggiunti, e condivisi nel corso della giornata dai partner, si segnalano la ristrutturazione di sette laboratori per la degustazione di caffè con importanti interventi infrastrutturali e la dotazione di macchinari ed equipaggiamenti innovativi, la formazione di centinaia di formatori, agricoltori e manager di cooperative, e l’identificazione di sette nuovi marchi di caffè keniano che verranno ufficialmente registrati entro l’anno.

L’Ambasciatore Natali ha sottolineato: “Questa iniziativa porta in Kenya l’eccellenza italiana nel settore del caffè. I risultati presentati oggi mostrano come lo spirito di cooperazione e crescita condivisa tra i due paesi sia un volano di sviluppo per le comunità rurali, nel segno del valore aggiunto garantito dalle best practices italiane”.

Giovanni Grandi, Titolare di Sede dell’Ufficio Regionale di Nairobi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, ha dichiarato: “Le attività dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nel paese hanno l’obiettivo di creare nuove opportunità di crescita per garantire un futuro più sostenibile. L’iniziativa Arabika va proprio in questa direzione, rafforzando una filiera fondamentale per l’economia kenyana, che genera reddito per oltre 5 milioni di persone, facendo leva sull’expertise italiana messa a disposizione dai nostri partner locali”.

Tra i presenti dall'evento, ospitato nella Residenza dell'Ambasciatore Natali: George Macgoye, Chief of Staff dell'Ufficio del Vice Presidente del Kenya, Kenneth Lusaka, Governatore di Bungoma, Giovanni Grandi, titolare della Sede AICS di Nairobi

Gli ospiti di onore partecipano alla degustazione di tre varieta' di caffe' keniano

Kenya, Aics e autorità locali attivano fondo rotativo per la gestione delle imbarcazioni donate ai pescatori

Un meccanismo simile ad un fondo rotativo regolerà l’utilizzo delle imbarcazioni donate attraverso fondi europei dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) alle cooperative che si occupano di pesca (‘Beach Management Unit - BMU’) in Kenya. Lo schema, disegnato da Aics insieme al partner tecnico CIHEAM Bari, permetterà che le 26 imbarcazioni donate generino capitale: i pescatori, infatti, si impegneranno a depositare una piccola somma per l’utilizzo delle barche su un conto dedicato ed intestato alla cooperativa di appartenenza, che potrà col tempo acquisire nuove imbarcazioni. Si tratta di un’azione che da un lato intende limitare la dipendenza dei pescatori di piccola scala da intermediari, cui spesso i pescatori keniani devono rivolgersi per il noleggio di barche su pagamento di costi elevati, e dall’altro colmare uno dei principali gap nella filiera della pesca artigianale, ovvero la scarsità di imbarcazioni ed equipaggiamenti.

E' una delle attività previste dal Programma Go Blue, realizzato con finanziamenti dell’Unione Europea dalla cooperazione italiana in partenariato con il CIHEAM di Bari e con il Segretariato JKP, il blocco economico che rappresenta le sei contee costiere del Kenya. Le 26 imbarcazioni equipaggiate e recentemente donate da Aics a 9 BMU verranno così gestite secondo un accordo che si sta firmando in questi giorni tra il partner locale (Segretariato JKP), le BMU e i governi delle contee costiere, un accordo volto non solo a garantire una serie di norme di comportamento etico all’interno delle cooperative, ma anche a regolare la gestione del fondo rotativo. La firma dei Memorandum con alcune delle BMU partner è avvenuta lo scorso lunedì, contestualmente alla consegna di sei ulteriori imbarcazioni per facilitare il trasporto delle alghe alle donne che si occupano di seaweed farming.

‘CIHEAM Bari ha già sperimentato questo tipo di meccanismo in altri paesi’, dichiara Enrico Nerilli, referente scientifico per l’iniziativa Go Blue per il CIHEAM Bari. ‘La sua riuscita è legata al comportamento dei membri delle BMU, e per questo motivo l’intervento è associato all’introduzione di un Codice di Condotta, su cui stiamo lavorando proprio in queste settimane, che possa trasmettere e rafforzare il senso di appartenenza alla comunità’.

‘Stiamo fieri di favorire dinamiche sostenibili nel settore della pesca’, dichiara Lorenzo Colonna-Preti, Project Manager della componente italiana di Go Blue, ‘con azioni che favoriscono l’empowerment dei pescatori di piccola scala rendendoli protagonisti di un settore con un enorme potenziale per la crescita della costa e del Kenya. La firma degli accordi per la gestione del fondo rotativo inoltre rende le autorità locali responsabili della trasparenza e delle modalità con cui questa crescita deve avvenire, perché possa andare a beneficio di tutti, senza lasciare indietro nessuno’.

 Ali Mwanzei, Advisor del Programma Go Blue, si prepara alla firma del Memorandum of Understanding con la BMU di Shimoni

 La consegna degli equipaggiamenti da pesca acquistati tramite il Programma Go Blue finanziato dall'Unione Europea nella Contea di Kwale

Le 5 imbarcazioni acquisite da Aics e donate in supporto alle donne attive nella filiera delle alghe

L’immenso potenziale economico della Somalia evidenziato dalla conferenza di Mogadisco

Mogadiscio - Il potenziale economico della Somalia è stato sotto i riflettori in un incontro del governo somalo, partner internazionali, imprenditori locali e aziende straniere, con l'obiettivo di evidenziare opportunità di affari con aziende internazionali.

“La Somalia Economic Conference segna un momento cruciale nella storia della nostra nazione. È una dichiarazione del nostro impegno a tracciare un nuovo corso verso la prosperità economica e un futuro più luminoso per tutti i somali: vi invitiamo a unirvi a noi in questo viaggio di trasformazione per investire in Somalia e collaborare con il nostro settore privato", ha dichiarato il primo ministro del paese Hamza Abdi Bare all'inaugurazione.

"Ai nostri partner internazionali: vi esorto a vedere oltre le sfide che la Somalia ha affrontato in passato", ha aggiunto. “Guardate le immense opportunità che vi aspettano qui. Investite nelle nostre industrie, trasferte la vostra tecnologia e le vostre competenze e siate un catalizzatore per il cambiamento”.

Le sue opinioni sono state riprese dal vice rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la Somalia, George Conway.

“Non vedo l'ora di vedere risultati tangibili da questa conferenza, in particolare nuove partnership commerciali che contribuiranno a innescare la crescita economica per il paese a lungo termine, le quali creeranno posti di lavoro e opportunità economiche e miglioreranno le condizioni socio-economiche per tutta la popolazione somala”, ha detto Conway, che è anche coordinatore residente delle Nazioni Unite e coordinatore umanitario per la Somalia, durante il primo giorno dell'evento.

All’evento erano presenti anche il Vice Primo Ministro della Somalia, Salah Jama, e l'Ambasciatore d'Italia in Somalia, S.E. Alberto Vecchi, oltre a rappresentanti delle imprese e delle associazioni imprenditoriali somale.

È opinione diffusa che la Somalia abbia un immenso potenziale economico specie nei settori dell'agricoltura e dell'acquacoltura, ma a causa dell'insicurezza e di numerose sfide, come la crisi umanitaria causata dalla crisi climatica, questo non viene sfruttato. Secondo la Banca mondiale, il suo prodotto interno lordo dovrebbe arrivare al 2,8% quest'anno e salire al 3,7% l'anno prossimo.

La Conferenza economica somala è stata organizzata dal Ministero del commercio e dell'industria del governo federale della Somalia e dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (UNIDO). L'evento è stato finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nell'ambito dei suoi sforzi per aumentare le opportunità economiche e la creazione di posti di lavoro in Somalia attraverso la creazione di sinergie tra il settore privato somalo e quello italiano.

“Le imprese italiane sono riconosciute come attori centrali nel sistema italiano di cooperazione allo sviluppo e svolgono un ruolo sempre più importante nell'efficacia degli interventi di AICS. Il nostro approccio è quello di promuovere azioni che possano effettivamente portare al co-sviluppo e benefici reciproci, come l'evento a cui stiamo assistendo oggi", ha detto all'incontro il Titolare di Sede dell'ufficio regionale dell'AICS a Nairobi, Giovanni Grandi.

All'incontro hanno partecipato anche rappresentanti del Governo Italiano, della Camera di Commercio e Industria Somala, della Banca IBS, della Delegazione dell'Unione Europea in Somalia e del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP).

Partnership internazionali

UNIDO ha lavorato a lungo con il settore privato della Somalia, principalmente per lo sviluppo di imprese locali e la ricerca di partenariati internazionali. Grazie alla sua presenza sul territorio, UNIDO ha notato che il settore privato - che ha dovuto affrontare le difficoltà dell'insicurezza, degli shock climatici e della pandemia di COVID-19 - deve essere meglio collegato alle imprese internazionali per la sua crescita a lungo termine.

Nelle sue osservazioni all'evento, l'amministratore delegato della direzione per l'innovazione e la trasformazione economica degli SDG di UNIDO, Berger Gunther, ha espresso la speranza che gli imprenditori somali approfitteranno della conferenza e degli investitori stranieri dall'Italia presenti per stringere nuove partnership commerciali.

“La Somalia sta rapidamente riemergendo come attore economico di rilevanza critica e strategica nella regione del Corno d'Africa. Il suo settore privato, nonostante tutte le avversità, si è adattato e ha dimostrato un elevato tasso di resilienza ai numerosi shock interni ed esterni che il paese ha dovuto sopportare", ha affermato Gunther in un videomessaggio.

Ha aggiunto che era giunto il momento di esporre i mercati del settore privato della Somalia come destinazione per il commercio e gli investimenti delle imprese, osservando che "eventi come quello che stiamo aprendo oggi dovrebbero sicuramente contribuire a questo obiettivo".

Un aspetto chiave del sostegno delle Nazioni Unite allo sviluppo del potenziale economico della Somalia è stato il Programma di sviluppo dei settori produttivi (PSDP), un programma pilota delle Nazioni Unite, attuato dall'UNIDO insieme all'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) e l'Organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite (ILO) – per sostenere lo sviluppo sostenibile attraverso partenariati tra governo e settore privato.

Il PSDP coinvolge anche i Ministeri del Commercio e dell'Industria della Somalia, dell’Agricoltura e irrigazione, della Pesca e risorse marine, del Bestiame, silvicoltura e pascolo e infine del Lavoro e affari sociali, sia a livello federale sia a livello degli Stati membri federali.

“La Somalia si sta concentrando sempre più sul cosiddetto 'triplo nesso', che collega l'assistenza umanitaria, le priorità di sviluppo e gli sforzi di costruzione della pace. Con una migliore stabilità politica ed economica, possiamo aumentare lo slancio verso soluzioni globali a lungo termine per costruire la resilienza della Somalia ", ha affermato Conway, vice rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la Somalia.

“Iniziative come questa conferenza e programmi come il PDSP hanno contribuito a un cambio di paradigma verso soluzioni di sviluppo sostenibile a lungo termine, in cui il settore privato ha chiaramente un ruolo fondamentale da svolgere. Ciò include la promozione dell'imprenditorialità, il sostegno alle micro, medie e piccole imprese, l'agevolazione dell'accesso ai finanziamenti e lo sblocco degli investimenti".

Risposte locali

I sentimenti espressi dai relatori ospiti dell'evento hanno avuto eco tra le centinaia di partecipanti del settore imprenditoriale della Somalia, molti dei quali hanno evidenziato la necessità di un aiuto per modernizzare le tecnologie del Paese in settori importanti con un enorme potenziale di crescita, come l'edilizia, la pesca, l'allevamento e agricoltura.

“La Somalia è pronta per gli affari. Abbiamo petrolio, una lunga costa inesplorata piena di pesci e terra arabile. Il mondo è invitato a investire in Somalia", ha affermato Deqa Mohamed Salah, un imprenditore che gestisce un'azienda di cosmetici.

"Questa conferenza è stata molto importante per la mia attività perché mi ha dato l'opportunità di incontrare molti clienti dalla Somalia e fuori dal paese - sono contento di aver partecipato a questo evento", ha detto Shukri Mohamed Bashir, un altro imprenditore.

La Somalia Economic Conference ha ospitato il 2° Business and Trade Forum Italia-Somalia e il 1° Somalia Private Sector Partnership Meet.

The Head of the Regional Office of the Italian Agency
for Development Cooperation, Giovanni Grandi, speaks during the Somalia Economic Conference, held in Mogadishu, Somalia, on May 30, 2023.
UN Photo/Mukhtar Nuur

Group photo of the Somalia Economic Conference, held in Mogadishu, Somalia, on May 30, 2023. UN Photo/Mukhtar Nuur

Participants attend the Somalia Economic Conference, held in Mogadishu, Somalia, on May 30, 2023.
UN Photo/Mukhtar Nuur

 

Prende il via il programma regionale finanziato da AICS per creare una rete sanitaria in Kenya, Tanzania e Uganda

Nairobi, 29/06/2023. Si è concluso ieri presso il Ruaraka Uhai Neema Hospital il primo incontro di lancio dell’iniziativa “Creazione di una rete sanitaria in Kenya, Tanzania e Uganda”, finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Il programma mira a migliorare la salute materno-infantile complessiva in Kenya, Tanzania e Uganda, supportando i sistemi sanitari locali nel raggiungimento di una Copertura Sanitaria Universale.

L’obiettivo del programma, realizzato con il supporto tecnico del Centro di Salute Globale della Regione Toscana, è quello di mettere in rete 33 strutture sanitarie nei tre Paesi, le quali non solo beneficeranno della donazione di attrezzature mediche moderne, di attività di formazione del personale e di interventi infrastrutturali, ma potranno avvalersi della condivisione di informazioni, buone pratiche ed expertise a livello regionale. Nell'ambito del programma verrà anche istituito un servizio di ecografia mobile nei tre paesi, come esperienza pilota, con l'obiettivo di consentire l'accesso a questo screening alle donne in gravidanza, nelle zone rurali. Questo consentirà ai tre paesi di allinearsi progressivamente agli standard raccomandati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per la gestione della gravidanza e l'avvicinamento al parto. Oltre a ciò, come parte delle attività a carattere regionale, si lavorerà all'introduzione di un sistema di raccolta e interpretazione dei dati delle strutture sanitarie coinvolte, nell'area della salute materno-infantile, in modo da valutare le performance e verificare l'impatto delle attività realizzate.

Durante i tre giorni di lavori, che sono stati aperti da Giovanni Grandi, Titolare di Sede dell’Ufficio Regionale di AICS Nairobi e dalla Vice Capo Missione dell’Ambasciata d’Italia in Kenya Lorenza Gambacorta, i partecipanti hanno discusso degli obiettivi generali e delle finalità del Programma, oltre a scendere nei dettagli delle modalità di implementazione, delle tempistiche e delle risorse da utilizzare. Una particolare enfasi è stata riservata alle questioni relative al coordinamento per la creazione della rete regionale, alle strutture di governance del programma e alle attività condivise dai tre paesi. Tra i partecipanti all’evento, i rappresentanti dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di Kenya, Tanzania e Uganda, rappresentanti dei Ministeri della Salute di Kenya, Uganda e Tanzania (continentale e Zanzibar), rappresentanti delle OSC implementatrici e dei loro partner, oltre allo staff del Centro di Salute Globale di Firenze.

 

Giovanni Grandi, Titolare di Sede della Sede Regionale di Nairobi dell’AICS, nel suo discorso di apertura ha sottolineato: “Crediamo che il raggiungimento di un cambiamento sostenibile richieda la collaborazione tra i governi, le organizzazioni della società civile, gli operatori sanitari e le comunità locali. Fin dall'inizio, questo programma è stato progettato a stretto contatto con le autorità locali per rafforzare le infrastrutture sanitarie, garantendo che le cliniche e gli ospedali siano dotati delle strutture necessarie e di personale qualificato per fornire cure materne di qualità”.

Foto di gruppo al termine dei lavori del kick off meeting dell'iniziativa "Creazione di una rete sanitaria in Kenya, Tanzania e Uganda".

 

Kenya, l’Italia in prima linea nel settore ambientale: al via l’iniziativa ‘Waste Wise’ con UN HABITAT e Governo keniano

Nairobi, 07 giugno 2023 – A margine dei lavori della Seconda assemblea di UN Habitat attualmente in corso al Polo ONU di Nairobi, l'Ambasciatore d'Italia in Kenya e Rappresentante permanente presso l’UNEP e UN Habitat, Roberto Natali, e il Direttore della Divisione Soluzioni globali di UN Habitat, Rafael Tuts, hanno firmato questa mattina l'Intesa per dare il via al progetto “Waste Wise Korogocho Chapter”. L'iniziativa, della durata di due anni, è finanziata dalla Cooperazione italiana e realizzata da UN Habitat.
L'evento ha visto la presenza del Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica italiano, Sen. Claudio Barbaro, del Segretario all’Edilizia abitativa del Ministero del Territorio, Lavori pubblici, Edilizia abitativa e Sviluppo urbano del Kenya, Said Athman, e di Giovanni Grandi, Titolare di Sede dell'Ufficio Regionale dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) di Nairobi.

Il progetto mira ad avviare un sistema sostenibile di gestione dei rifiuti in modo da migliorare le condizioni sociali, sanitarie ed economiche degli abitanti di Korogocho, uno degli insediamenti informali più vasti della capitale keniana. La stessa area ha beneficiato negli anni scorsi di interventi di riqualificazione da parte della Cooperazione italiana nell’ambito del Programma italo-keniano di conversione del debito, quest’ultimo del valore totale di circa 46 milioni di euro.

Come ha dichiarato l'Ambasciatore Natali, “L’iniziativa rappresenta un ulteriore esempio del partenariato con UN-Habitat e con le autorità keniane, volto a una maggiore sostenibilità delle zone urbane in una prospettiva ambientale. Grazie al finanziamento del progetto Waste Wise-Korogocho, si registrerà un ulteriore impatto positivo in un quartiere in cui l’impegno dell'Italia è stato continuo, cambiando nel concreto la vita di quanti vivono purtroppo ancora oggi in condizioni precarie”. Alle parole dell’Ambasciatore ha fatto eco quanto espresso anche dal Sottosegretario Barbaro, riguardo tale esempio di cooperazione “perfettamente in linea con i temi che stiamo affrontando in questa sessione dell’Assemblea” di UN Habitat, che andrà “ad incidere positivamente sulla salute delle persone e su un ampliamento delle loro possibilità di lavoro”.

Il Dott. Grandi ha dichiarato: “Questa iniziativa introdurrà un approccio pilota nella gestione dei rifiuti solidi a Nairobi, che ci auguriamo possa essere replicato altrove. L’obiettivo a lungo termine è quello di lavorare con il settore privato, formale e informale, per costruire una filiera dei rifiuti sostenibili a Korogocho e in Kenya”.

Il Segretario Athman e il Direttore Tuts hanno entrambi espresso un sentito ringraziamento all’Italia per il supporto, affermando, il primo, che “l’intervento è perfettamente in linea con le priorità del Governo keniano” e, il secondo, che questo “rappresenta una potente testimonianza della visione, dei valori e degli obiettivi condivisi che ci uniscono e rileva il nostro impegno verso uno sviluppo sostenibile in Kenya, promuovendo la Nuova Agenda Urbana e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”.

Foto della cerimonia di firma dell'accordo tenutasi presso il polo delle Nazioni Unite a Nairobi

 

 

 

L’Italia rafforza il suo impegno nella lotta alla violenza di genere in Kenya con UN WOMEN

Nairobi, 31 maggio 2023 – L'Ambasciatore d'Italia in Kenya, Roberto Natali, e il Direttore Regionale di UN Women per l'Africa Orientale e Meridionale, Dr. Maxime Houinato, hanno firmato questa mattina l'Accordo per dare il via al progetto “Let it not Happen Again: Safeguarding the Rights of GBV Survivors through Access to Justice” – Non lasciare che accada più: Salvaguardare i diritti delle donne sopravvissute a violenze di genere attraverso l’accesso alla giustizia). L'iniziativa, dalla durata triennale e dal valore di 1,8 milioni di euro (circa 268 milioni di KES) è finanziata dalla Cooperazione italiana e realizzata da UN WOMEN in collaborazione con l'OHCHR. L'evento ha visto la presenza della Dott.ssa Veronica Nduva, Segretario Principale del Dipartimento di Stato per il Genere e l'Affermative Action del Governo del Kenya, del Dott. Giovanni Grandi, Titolare di Sede dell'Ufficio Regionale dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) a Nairobi, del Dott. Anthony Ngororano, UN Resident Coordinator ad interim, della Dott.ssa Anna Mutavati, Rappresentante Paese per il Kenya di UN WOMEN, e di rappresentanti dell'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR), del Servizio di Polizia Nazionale e della società civile.
L'iniziativa, che sarà realizzata nelle contee di Nairobi, Kisumu, Kilifi, Isiolo, Bungoma e Vihiga, sosterrà l'attuazione di riforme politiche e il rafforzamento delle istituzioni e si concentrerà sull'emancipazione delle donne, il riconoscimento del ruolo e dei diritti delle donne nella società e l'accesso alla giustizia per le vittime di violenza.
Come ha affermato l'Ambasciatore Natali, “L'Italia crede fermamente che la parità di genere e l'emancipazione delle donne siano essenziali per sradicare la povertà e costruire una società basata sullo sviluppo sostenibile, sulla giustizia sociale e sui diritti umani. Il messaggio che vogliamo lanciare anche oggi è: Che non accada più!”
Giovanni Grandi, Titolare dell'Ufficio Regionale Aics, ha dichiarato: “Questa nuova iniziativa segna una transizione nell'approccio della Cooperazione italiana in Kenya alla lotta alla violenza di genere, avendo una portata più ampia in termini di durata temporale, risorse finanziarie e numero di contee di intervento”.
Secondo il Dott. Houinato, “Uno dei principali risultati di questa partnership è stato che le elezioni in Kenya sono state in gran parte pacifiche con un numero considerevolmente inferiore di segnalazioni di casi di violenza di genere, rispetto alle elezioni del passato. Tuttavia, il nostro lavoro non è ancora finito. Dal momento che la violenza di genere persiste ancora in Kenya, dobbiamo basarci sulle lezioni apprese per sostenere una programmazione completa di prevenzione e risposta, che affronti i fattori sociali e strutturali che guidano la violenza di genere”.

 

 

 

 

Pesca artigianale e blue economy in Kenya: Aics consegna imbarcazioni equipaggiate a cinque contee costiere

Mombasa, 17 maggio 2023L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) ha proceduto oggi alla consegna ufficiale di 26 imbarcazioni, acquisite attraverso il Programma ‘Go Blue’ finanziato dall’Unione Europea, ai governatori delle Contee di Mombasa, Kilifi e Lamu, che si sono impegnati a trasferirle ai pescatori cinque cooperative (‘Beach Management Unit’) distribuite sulle contee che si affacciano sull’Oceano Indiano in Kenya. Alla cerimonia, cui ha presenziato il Direttore della Sede di Nairobi dell’Aics, Giovanni Grandi, hanno partecipato il Vicepresidente del Kenya, Rigathi Gachagua e la Rappresentante dell’Unione Europea in Kenya, Henriette Geiger, a capo di una Delegazione di dieci Ambasciatori di altrettanti stati membri dell’UE, assieme al Segretario di Gabinetto per le Miniere, l'Economia Blu e gli Affari Marittimi del Kenya, Salim Mvurya, oltre ai tre Governatori delle contee partner.

In Kenya, la scarsità di imbarcazioni e attrezzature per la pesca a disposizione delle organizzazioni comunitarie che gestiscono la pesca a livello locale, le Beach Management Unit, costringe i pescatori a rivolgersi a intermediari per il noleggio di barche, spesso con costi elevati. Grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea, la cooperazione italiana attraverso Go Blue sta intervenendo nelle fasi più deboli della filiera della pesca artigianale: è prevista una serie di interventi, tra cui opere infrastrutturali, formazioni a favore dei pescatori, introduzione di un sistema di etichettatura che certifichi la qualità del pesce sul mercato.

‘La consegna delle imbarcazioni rappresenta una pietra miliare per la componente italiana di Go Blue’, ha affermato Giovanni Grandi, titolare della Sede Aics di Nairobi. ‘Crediamo che questo possa aumentare le attività e gli introiti delle cooperative partner. Stiamo inoltre lavorando insieme al nostro partner tecnico CIHEAM Bari alla progettazione di uno schema di gestione delle barche simile ad un fondo rotativo, che permetterà che le imbarcazioni fornite generino capitale e consentirà ai pescatori di acquisire ulteriori barche. Ènostra responsabilità condivisa fare in modo che le risorse dell’economia blu siano utilizzate nella maniera più sostenibile’, ha concluso.

‘Go Blue ha messo le comunità costiere e le loro esigenze al centro dei nostri interventi, con le sue tre diverse componenti interconnesse, tutte rivolte al raggiungimento di una crescita economica sostenuta, proteggendo l’ambiente e adattandosi alle sfide collegate all’urbanizzazione’, ha dichiarato la Rappresentante dell’Unione Europea in Kenya, Henriette Geiger. ‘L’Unione Europea sta dando una rilevanza centrale per lo sviluppo della blue economy, e siamo presente per fornire il
nostro supporto’.

A conclusione dell’evento, il Vicepresidente del Kenya Rigathi Gachagua ha voluto ringraziare l’Unione Europea ‘per il grande supporto che sta dando al nostro Paese e al nostro popolo. Non lo prendiamo per scontato e ne siamo molto riconoscenti’.

 

Meno violenza di genere e più giustizia per le donne: gli sforzi di Aics e UN WOMEN in Kenya

“Le elezioni di quest’anno, 2022, sono state le prime elezioni pacifiche a Bungoma dal 1963” ci racconta Rosemary Cheptai, signora di una certa età con gli occhi vispi e le mani rugose. L’area di Bungoma e, in particolare, quella del Monte Elgon da cui viene Rosemary  - al confine con l’Uganda – è considerata un’area particolarmente vulnerabile durante i periodi elettorali a causa dei numerosi episodi di violenza. Rosemary ci racconta la sua storia: “Durante i periodi elettorali sono stata vittima di violenze. I miei vicini hanno anche perso figli e figlie. Ora sono un facilitatore di pace: conduco dialoghi con la mia comunità e i vicini. Siamo stanchi di perdere i nostri figli. Siamo stanchi di essere violati. Dobbiamo ricordare alla nostra gente cosa abbiamo passato, in modo da non tornare indietro".

Nonostante i timori fossero tanti, le elezioni generali dell’agosto 2022 in Kenya si sono svolte in maniera pacifica e ciò rappresenta una grande vittoria per il Kenya e per le popolazioni di queste aree. È una grande vittoria anche per l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) che supporta dal 2019 attività di prevenzione e risposta alle violenze di genere nei periodi elettorali con l’iniziativa “Let It Not Happen Again”. Il finanziamento di circa un milione di dollari a favore di UN Women e dell’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani (OHCHR), ha assicurato da un lato attività di rafforzamento delle capacità delle istituzioni pubbliche (in particolare personale della polizia, della magistratura, del personale sanitario), e dall'altro l'empowerment di organizzazioni della società civile e delle associazioni di difensori dei diritti nei loro sforzi di advocacy.

Attraverso questa iniziativa sono stati organizzati numerosi training volti a rafforzare i meccanismi esistenti di coordinamento per assicurare piani di early warning e response in casi di violenza.

“Ti ricordi durante il primo incontro?” dice scherzosamente Betty Okero, rappresentante dell’OSC Network, al comandante Njeru della stazione di polizia di Bumula, contea di Bungoma. “Ci urlavamo dietro e non riuscivamo a capirci”. I training hanno invece contribuito a sviluppare dei rapporti personali tra i diversi attori convolti, superando così le diffidenze e i preconcetti. Tutto questo ha contribuito a creare un clima di collaborazione e di supporto tra le diverse parti della società.

Anche grazie al supporto italiano, per la prima volta nella storia del Kenya quest’anno il Procuratore della Repubblica ha chiesto che le condanne a carico di 12 ufficiali di polizia accusati di stupro, omicidio e tortura per reati commessi durante le elezioni del 2017 fossero trattate come crimini contro l'umanità. Si tratta del primo procedimento penale per violenza sessuale correlata alle elezioni. Il Procuratore della Repubblica ha inoltre ordinato che le indagini fossero intraprese dall'Autorità indipendente di supervisione della polizia, con la partecipazione della Commissione nazionale del Kenya sui diritti umani, le organizzazioni della società civile e i sopravvissuti. Tra gli altri risultati raggiunti nelle prime due fasi di progetto, ricordiamo l'istituzione della prima Direzione per il Genere presso il Servizio Nazionale di Polizia e il miglioramento dell'accesso della popolazione target ai servizi essenziali, con 930 sopravvissuti a casi di SGBV che hanno ottenuto l’accesso a servizi medico-legali dedicati.

Nonostante gli ottimi risultati, il lavoro da fare per eliminare violenze e abusi è ancora lungo ed è fondamentale continuare a battersi affinché non vengano più violati i diritti umani e affinché tutti i cittadini abbiano equo accesso alla giustizia.

Rosemary Cheptai, madre di sei figli, presidente del comitato distrettuale per la pace a Mt Elgon. Photo UN Women/Tabitha Icuga

 

Caporale Catherine Nekesa, agente di polizia che si occupa di violenze di genere alla stazione di polizia di Mbale (Contea di Vihiga) Photo © UN Women - Tabitha Icuga

 

Gruppo di difensori dei diritti umani, Contea di Vihiga. Photo © UN Women - Tabitha Icuga

 

 

 

Kenya – Insieme all’acceleratore E4Impact per un’imprenditorialità innovativa e sostenibile

Nairobi, 04 novembre 2021 - Presentato presso la sede di Karen (Nairobi) la nuova iniziativa dell'Agenzia Italiana alla Cooperazione allo Sviluppo per rendere l'Incubatore di impresa E4impact un centro di eccellenza per lo sviluppo della piccola e media imprenditoria del Kenya. Alla cerimonia, insieme all'Ambasciatore d'Italia in Kenya  Alberto Pieri e al Titolare della Sede AICS di Nairobi Fabio Melloni, hanno partecipato il Governatore della Banca Centrale del Kenya Patrick Njoroge, l'Ambasciatrice dell'Unione Europea a Nairobi Henriette Geiger, il capo della Cooperazione dell’Ambasciata Francese a Nairobi Cyril Gerardon, la vicepresidente della Kenya National Chamber of Commerce and Industry (KNCCI) Fatma Elmaawy, il Managing Director della Fondazione E4Impact Frank Cinque e una rappresentante del Ministero dell'Industria keniano.

Avviato nel 2018 dalla Cooperazione italiana, come progetto-pilota per il supporto alla piccola e media impresa del Kenya, attraverso l’azione della Fondazione E4Impact e dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, l'Acceleratore nel corso dei tre anni di realizzazione ha permesso la promozione dell’imprenditorialità, di opportunità di occupazione per i giovani e di internazionalizzazione delle imprese. Ponendo particolare attenzione all'occupazione femminile e all'impatto socio-ambientale, l'Acceleratore ha messo in relazione attori del settore pubblico, privato e della ricerca fornendo servizi e formazione a quaranta imprese keniane che, così, hanno avuto gli strumenti per rafforzarsi, stringere partenariati con imprese italiane ed europee e raccogliere sul mercato locale e internazionale un totale di oltre 2 milioni di euro di finanziamenti aggiuntivi privati a supporto della propria crescita.

Il nuovo intervento dell'AICS, pari a 2.3 milioni di euro per tre anni, rafforza ulteriormente l'azione dell'acceleratore mirando a renderlo un centro di eccellenza per lo sviluppo dell'imprenditoria a Nairobi e in Kenya. Questa seconda fase parte dal successo della precedente e proseguirà nel solco della collaborazione a "tripla elica" tra settore privato, pubblico e accademico, favorendo una maggiore digitalizzazione delle imprese, nonché un maggiore utilizzo delle nuove tecnologie. Questo per rendere più rapida ed efficiente la crescita delle imprese locali e migliorare ulteriormente le relazioni e i rapporti commerciali con i Paesi della regione, ma anche con l'Italia e l'Europa. Nel corso dei prossimi tre anni l'Acceleratore intende rafforzare 30 aziende e incubare 10 idee imprenditoriali all'anno, per un totale di 120 aziende al termine del progetto.

Nel corso della cerimonia, il Titolare della sede AICS di Nairobi, ha sottolineato quanto il Kenya sia un punto di riferimento per l'imprenditoria, in particolare giovanile, e ha ricordato l'importanza di rafforzare l'innovazione e l'imprenditoria sostenibile nel Paese attraverso un centro unico e di successo come l'Acceleratore E4Impact.

Da parte sua, l'Ambasciatore Pieri, nel riconoscere il successo della fase precedente, ha ricordato l'importanza delle piccole e medie imprese per il tessuto economico del Kenya, che compongono circa il 40% del prodotto interno lordo del Paese, sottolineando come l'Italia, viste le molte similarità con quello italiano, possa contribuire, sulla base di tale propria esperienza, allo sviluppo del settore privato keniano.

In un momento di pandemia globale in cui il tessuto economico del Paese necessita più che mai di attori qualificanti di sviluppo dell’imprenditorialità in Kenya, con questo programma la Cooperazione italiana si pone in una posizione di assoluto riguardo nel Paese nel sostegno di imprese che si caratterizzano per innovazione e sostenibilità. Questo, proseguendo il sostegno a un centro che, negli anni passati, è partito come progetto-pilota ma che si è progressivamente affermato come un centro di riferimento per lo sviluppo del settore privato.

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