Kenya – L’Ambasciatore italiano e la Direttrice di Un women Kenya firmano per un nuovo contributo italiano al progetto “Let it not happen again”

NAIROBI - Il miglioramento delle azioni di risposta e dei meccanismi di responsabilità contro le violenze di genere in Kenya, in particolare in vista delle future tornate elettorali in stretta collaborazione con i titolari di diritti e le istituzioni locali (quali polizia, magistratura e servizi per la salute) nelle quattro Contee-pilota: la capitale Nairobi e poi Kisumu, Vihiga e Bungoma: è il cuore del progetto "Let It Not Happen Again - Addressing Violence against Women by Strengthening Access to Justice in Kenya”, il cui finanziamento è stato recentemente rinnovato tramite un accordo siglato lo scorso 25 febbraio tra l'Ambasciatore d'Italia in Kenya Alberto Pieri e la Direttrice di UN Women Anna Mutavati.

L'iniziativa, sostenuta dall'Italia fin dall'inizio, nel 2019, è parte del Joint Program on Gender Based Violence portato avanti dal Governo del Kenya e dalle Nazioni Unite e vedrà un contributo di ulteriori 300.000 da parte dell'Agenzia italiana per la cooperazione alla sviluppo (Aics).

Alla cerimonia di firma dell'accordo di rinnovo dei finanziamenti, svoltasi presso la Residenza dell'Ambasciatore d'Italia a Nairobi, hanno partecipato rappresentanti del Ministero keniano per il gender, di Un Women; dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr); della società civile e delle organizzazioni a tutela dei sopravvissuti a violenze di genere.

In occasione della firma, l'Ambasciatore Pieri ha ricordato il forte impegno dell’Italia, sia a livello nazionale che internazionale, nella promozione dell'uguaglianza di genere, nonché nel contrastare e prevenire la discriminazione e la violenza contro le donne. Un impegno del quale questo progetto, attraverso la collaborazione con le autorità locali e i beneficiari, intendere essere un concreto esempio.

Nel ringraziare ancora una volta l’Italia per il continuo impegno volto a porre fine alla violenza contro donne e ragazze in Kenya, Anna Mutavati ha sottolineato come questi tipi di violenza costituiscano una violazione dei diritti umani e la necessità di agire subito per prevenire e rispondere ad episodi di violenza contro le donne durante le elezioni. Per questo motivo, il progetto continuerà a coinvolgere i sopravvissuti alla violenza, riconoscendo loro il ruolo fondamentale che svolgono. Non sono solo una voce, ma strumentali nel plasmare un cambiamento sostenibile nel paese.

A nome delle vittime di violenza contro le donne, è intervenuta Wangu Kanja che, nel 2002 a seguito di un episodio di violenza, ha deciso di combattere lo stigma e la paura creando una fondazione a suo nome con l’obiettivo di prevenire tali atti, proteggere le donne che hanno subito violenza e combattere lo stigma.  Kanja ha raccontato come durante il primo anno di attività siano stati organizzati seminari e workshop nelle quattro contee di intervento, grazie ai quali sono state realizzate iniziative a sostegno delle sopravvissute ad episodi di violenza.  Successivamente, Jacqueline Mutere, fondatrice di “Grace Agenda”, altra testimone, ha ribadito l’importanza di combattere per i propri diritti, anche dopo aver subito episodi di violenza.

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Pubblicato in Kenya (IT).